L'impianto - informa una nota - sarà dotato di macchinari ad alto contenuto tecnologico che permetteranno di vagliare e sottoporre il sale ad un lavaggio igienizzante, mentre la salamoia verrà purificata sfruttando specifici processi chimico-fisici e biologici. La metodologia dell'impianto consentirà che il cloruro di sodio venga cristallizzato e confezionato per poi essere riutilizzato, ad esempio, come antigelo per le strade, nella concia delle pelli o per altri usi industriali diversi da quelli alimentari - mentre l'acqua verrà fatta evaporare e reimmessa nel ciclo naturale.
Il sale, oltre alle cosce di suino italiano, è l'unico ingrediente - sottolinea il Consorzio - ammesso dal Disciplinare la produzione del Prosciutto di San Daniele Dop. L'inizio del processo produttivo prevede che nella fase della salatura ogni coscia viene ricoperta dall'elemento salino e riposta nelle apposite celle per alcuni giorni. Al termine della lavorazione viene recuperata l'eccedenza dai prosciutti insieme alla salamoia, per essere totalmente raccolti e smaltiti. L'organismo di tutela segnala che il riciclo degli scarti è stato gestito e coordinato dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele fin dal 2009 per tutti i 31 produttori, con una media annua di sale recuperato di circa 3.700 tonnellate. Con il nuovo impianto si stima che potranno essere recuperate circa 8.000 tonnellate di sale e salamoie. La vicinanza alla città di San Daniele di Friuli permetterà - fa presente il Consorzio - di abbattere le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto su gomma, oggi smaltiti a oltre 350 km di distanza dalla zona di produzione.
L'iniziativa ha visto un finanziamento da parte del Consorzio del Prosciutto di San Daniele di circa 4 milioni di euro.
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