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I peperoni del futuro resilienti e con più antiossidanti

I peperoni del futuro resilienti e con più antiossidanti

Contributo del Crea allo studio pubblicato su Current Biology

ROMA, 09 ottobre 2024, 12:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Peperoni di alta qualità, più resilienti ai parassiti e agli eventi climatici estremi e con maggiore proprietà antiossidante. Questi i risultati di tre progetti internazionali a cui il Crea ha contribuito, pubblicati sulla rivista scientifica 'Current Biology'. Una ricerca durata circa 5 anni, che ha portato a una mappatura delle molecole con azione antiossidante presenti nel peperone, per studiarne effetti benefici sulla salute dell'uomo e della pianta, svolta nell'ambito di tre progetti Europei Horizon 2020. E' stato necessario costituire materiali molto diversificati, tra collezioni di germoplasma e linee derivanti da incroci tra peperone coltivato e specie selvatiche. Sfruttando la variabilità dei materiali genetici, è stato possibile eseguire una mappatura completa dei geni da utilizzare in programmi di miglioramento genetico, con particolare attenzione alla qualità e alle caratteristiche antiossidanti. Questo consentirà ai selezionatori vegetali di costituire peperoni nutrizionalmente migliorati e resilienti agli stress ambientali.

In particolare il Centro di Ricerca del Crea Orticoltura e Florovivaismo ha sviluppato linee avanzate di peperone derivanti da incroci interspecifici tra una varietà di peperone dolce, molto consumata sul mercato italiano e una selvatica piccante proveniente dal Sudamerica. Tale incrocio, che difficilmente avviene spontaneamente in natura dati gli areali di coltivazione diversificati delle due specie, ha permesso, grazie ai meccanismi di ricombinazione, di individuare con elevata precisione i geni presenti nei progenitori selvatici del peperone. Questa strategia conferma l'importanza delle risorse genetiche in specie vegetali come serbatoio di geni essenziale per l'agricoltura. Il Crea ha contribuito alla caratterizzazione genomica, sviluppando oltre 10mila marcatori genomici con metodologie di sequenziamento di nuova generazione.
   

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