Dal nuovo disciplinare per la produzione del Pecorino Romano Dop resta fuori l'indicazione delle razze destinate a produrre il latte per la trasformazione in uno dei formaggi più conosciuti al mondo. Non è passata - a maggioranza (39% favorevoli e 55% contrari) - infatti la proposta di indicare precisamente le razze autoctone tra le uniche ammesse: Razza Sarda, compresa la subpopolazione Nera di Arbus, Razza Vissana, Razza Sopravissana, Razza Comisana, Razza massese, Razza Pecora dell'Amianta. Lo ha deciso l'assemblea dei soci (industriali della trasformazione e cooperative) riunita oggi a Macomer (Nuoro).
L'assemblea aveva già votato e approvato questo e altre modifiche nel 2020 ma il ministero - al quale era stata inviata la proposta del nuovo disciplinare - aveva effettuato alcuni rilievi sul documento che è tornato oggi all'approvazione complessiva dei soci che hanno stabilito diversamente. Si continuerà a produrre il Pecorino Romano dop solo con latte delle tre specifiche aree della Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto senza l'indicazione delle razze, così come è avvenuto sinora.
"Rispetto alla votazione precedente è cambiata la consapevolezza rispetto una produzione che deve guardare al futuro, perché questo nuovo disciplinare deve dare le linee guida di un prodotto per i prossimi decenni - spiega all'ANSA il presidente del Consorzio di Tutela Gianni Maoddi - e non possiamo guardare al futuro senza guardarci indietro e quindi vedere quale è la realtà produttiva".
Sul punto, però, i pastori protagonisti della battaglia per un giusto prezzo del latte nel 2019 hanno annunciato battaglia e mobilitazione sostenendo che "il legame razza-territorio di origine sta alla base delle denominazioni di origine e consente da sempre un'azione di promozione sul mercato dei prodotti tradizionali che ne impediscano una produzione dislocata nel mondo". Hanno sollecitato l'introduzione delle razze autoctone anche Copagri e Confagricoltura, che proprio oggi ha lanciato un appello alla politica isolana.
Ora il nuovo disciplinare sarà trascritto e inviato al ministero delle Politiche agricole per l'approvazione definitiva.
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