(di Clemente Angotti)
E' andato alla
rappresentanza della Riserva Valle Camonica-Alto Sebino, guidata
dai cuochi Federica Garini e Carlo Laguardia, del ristorante La
Peppina di Esine (Brescia), che hanno proposto la preparazione
"La Vallecamonica nel piatto", il primo premio del concorso
nazionale Upvivium "Biosfera gastronomica a km zero", promosso
nell'ambito del Programma Mab (Man and the Biosphere)
dell'Unesco e ospitato, per la prima volta in Calabria, nella
cornice del Park Hotel il Granaro nella Sila Piccola
Catanzarese.
Una finalissima molto serrata, giocata all'insegna
dell'attenzione al territorio e alla sostenibilità ambientale,
che ha assegnato il secondo posto del podio all'Appennino Tosco
Emiliano (ristorante Podere Conti di Filattiera-Massa Carrara)
chef Giulio Bellano col piatto "Scrigni di agnello di Zeri
affumicato", suo anche il Premio assegnato dalla stampa
specializzata. Terzo posto alla compagine calabrese per
l'agriturismo "La Basiliana" affidato allo chef-patron Carlo
Alberto Filice di Petilia Policastro (Crotone) che ha proposto
il "Crostone di Pitagora".
A contendersi il titolo c'erano anche altri piatti, molto
apprezzati e tutti di alto livello, rappresentativi dei vari
territori come quelli del Ristorante "Mercato Coperto" (Delta
del Po) chef Marco Cavallucci (Cozze selvagge di Marina di
Ravenna con soffice di patate, mandorle tostate e piadina
croccante); la squadra "Assapora - chef Felice" (Arcipelago
Toscano) chef Felice Sapio (Pan Cake Quattro Stagioni); il
"Ristorante da Gerry" (Monte Grappa) Chef Stefano Menegon
(Gnocchi di fine estate).
Un'edizione inedita, quella di quest'anno, svoltasi a qualche
migliaio di chilometri dalla sede naturale, l'Alma, scuola
internazionale di cucina che ha sede nella Reggia ducale di
Colorno (Parma) che ha letteralmente conquistato i concorrenti e
le loro brigate provenienti da cinque regioni del Centro-Nord.
Merito oltre che dell'organizzazione anche dell'impeccabile
accoglienza e professionalità delle strutture turistiche nel
territorio di Sorbo San Basile e Taverna, nell'area silana
catanzarese, e in particolare della location, il "Parco Hotel
Granaro", dotato anche di un percorso interattivo nel Museo
all'aria aperta Mabos (museo artistico bosco Sila) e di un
percorso emozionale dedicato all'Abate Gioacchino da Fiore.
A valutare i piatti delle sei squadre in gara è stata
chiamata una giuria della Federazione Italiana Cuochi (che ha
patrocinato il concorso) mentre a designare il Premio speciale
Stampa è stata incaricata una pattuglia di esperti composta da
sei giornalisti enogastronomici rappresentativi delle varie
realtà territoriali: Aurelio Marco Ghisalberti (Valle
Camonica-Alto Sebino); Marina Grasso (Monte Grappa); Gianfranco
Manfredi (Parco Sila); Gianluca Marchesani (Appennino Tosco
Emiliano); Lamberto Mazzotti (Delta Del Po) e Daniela Mugnai
(Arcipelago Toscano). La serata di gala che ha fatto cornice
alla consegna dei premi e degli attestati è stata condotta
dall'avvocato Emilio Vaccai.
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