In Italia il settore
dell'enoturismo supera il 20% all'anno di turisti. Ad oggi vale
2,5 miliardi di euro e gli enoturisti che girano nelle nostre
cantine sono 14 milioni. A dirlo è Angelo Radica, presidente di
Città del Vino, che ha illustrato i dati di un settore che
attira ogni anno sempre più turisti in Italia.
E lo ha fatto, insieme a Giuseppe Festa, docente
dell'Università di Teramo, a un convegno alla quinta edizione di
Eruzioni del Gusto, evento culturale ed espositivo
sull'enogastronomia e le eccellenze delle terre vulcaniche
d'Italia aperto al pubblico, promosso dall'associazione
culturale Oronero - Dalle scritture del fuoco, in programma fino
al 30 ottobre al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, tra
Portici e Napoli.
Sebbene le cantine attirino un pubblico variegato, c'è da
migliorare su aspetti basilari: in primis, si tratta di formare
imprenditori e figure addette all'accoglienza.
Di vino e viticoltura si è discusso in un seminario moderato
da Antonio Corbo sulle Tecniche di evoluzione assistita, ancora
poco note ma capaci di essere una alternativa all'uso della
chimica. Incontro al quale hanno partecipato Vincent Renzo,
delegato Onav Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino per
Napoli, Luigi Frusciante, emerito di Genetica Agraria Università
di Napoli Federico II, Eugenio Pomarici Università degli studi
di Padova e membro della delegazione italiana presso
l'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Paolo
Sabbatini Università di Torino, Stefano Sequino Unione Giuristi
della Vite e del Vino.
Vino ma anche cibo, al centro della giornata. "Il turismo
enogastronomico è in forte ascesa: circa il 20% di turisti che
decidono di passare uno o più giorni di vacanza in un
determinato posto, piuttosto che in un altro, lo fanno
esclusivamente per quello che dal punto di vista
dell'agroalimentare viene prodotto o trasformato in piatti
unici", ha detto in collegamento video Luigi D'Eramo,
sottosegretario all'Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle
Foreste. "Quindi continuiamo a pensare quanto sia importante
potenziare e unire turismo, buon cibo e ottimi prodotti perché
questo ci dà la possibilità di moltiplicare anche le presenze
turistiche e far conoscere sempre più le nostre bellezze
artistiche, architettoniche e paesaggistiche".
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