Si è registrata una crescita
progressiva nel primo triennio della rucola salernitana
certificata. E' questa l'indicazione emersa al giro di boa del
terzo anno di vita per il marchio europeo di Indicazione
geografica protetta che tutela la rucola della Piana del Sele,
in provincia di Salerno. A fare il punto della situazione è
stato il consiglio di amministrazione del Consorzio, nella sede
di Eboli. Il dato è emerso dalla relazione di Michele Blasi,
analista del DQA - Dipartimento Qualità Agroalimentare; se nel
primo anno le confezioni con il marchio Igp erano poco più del
42%, nel 2023 il Consorzio ne ha certificato il 49,2%.
A commentare i risultati sono stati il presidente del
Consorzio, Vito Busillo, e l'assessore regionale
all'agricoltura, Nicola Caputo. La forza trainante del marchio
europeo di indicazione geografica è stata al centro del
dibattito, partendo dalla fotografia del fenomeno sul piano
nazionale ed europeo. La Dop Economy in Italia vale 20,2
miliardi di euro e in Europa 80 miliardi. Il trend di crescita
delle certificazioni risponde ad una domanda crescente dei
consumatori, che scelgono sempre più cibi a marchio,
riconoscendo ad essi un valore maggiore in termini nutrizionali,
ambientali e sociali. Chi compra prodotti IG ha più fiducia
nella filiera agricola.
In questo quadro si inserisce la recente riforma europea
sulle indicazioni geografiche che andrà in vigore nella seconda
metà di maggio. Una riforma che introduce, è stato rilevato,
"novità strategiche, rafforzando sia il ruolo dei Consorzi che
gli strumenti di tutela". "Siamo molto ottimisti - ha detto
Busillo - guardando al trend di crescita della certificazione e
alle nuove progettualità verso cui ci spinge la riforma. Da
evidenziare l'introduzione di un concetto importantissimo:
possono aderire ai Consorzi solo produttori e operatori del
settore. A questo si aggiungano nuovi poteri per gli enti
consortili, che potenziano la promozione dei prodotti e la
tutela verso aggressioni commerciali e speculazioni. Il
Consorzio potrà, infatti, adottare misure per la valorizzazione
e contrastare pratiche svalorizzanti. Avrà competenze dirette
per promuovere e gestire le attività di turismo enogastronomico,
il cosiddetto 'Turismo Dop'. Concorderà gli impegni di
sostenibilità ed elaborerà il relativo rapporto di
sostenibilità. Potrà estendere i piani di regolazione
dell'offerta da 3 a 6 anni".
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