Il Natale è "un tuffo nella
tradizione e nella gioia del ritrovarsi, e i dolci della
ricorrenza non possono mancare. La pastiera, che è un vero e
proprio banco di prova per un cuoco per la lunghezza della
preparazione e la scelta delle materie prime più ricercate,
accompagna ormai ogni festa tutto l'anno, ma per me a portare la
magìa del Natale sono gli struffoli e le cartellate pugliesi.
Anche al Sud il re della tavola è il panettone, ma fatto a modo
nostro, con lievitazioni mai forzate di 36 ore per rendere la
pasta porosa e con l'uvetta passita con i suoi semi, le nostre
amarene, le albicocche del Vesuvio essiccate, le mele annurche,
i limoni. Ingredienti importanti per il gusto, il profumo e
anche il benessere, la frutta non può mai mancare. Dolci delle
feste da accompagnare con un buon Passito o con delle tisane per
moltiplicare le esperienze sensoriali, i buoni odori e bei
ricordi delle feste di fine anno". Lo ha detto Gennaro
Esposito, chef del ristorante due stelle Michelin "La Torre del
saracino" a Vico Equense, in occasione della presentazione a
Roma del panettone Pantesco a sua firma. Si tratta di un
progetto gastrononomico, promosso dalla storica azienda vinicola
Pellegrino, che celebra l'unicità e la preziosità dell'isola di
Pantelleria col suo artigianato e la rinomata uva passa da
Zibibbo. Con Pantesco la famiglia Pellegrino vuole valorizzare e
promuovere l'utilizzo delle uve Zibibbo, zuccherine e con i
vinaccioli che danno croccantezza negli impasti e lievitati,
nell'alta pasticceria. In abbinamento al Passito naturale di
Pantelleria Doc, sempre frutto delle uve Zibibbo coltivate ad
alberello con una pratica agronomica unica al punto da meritare,
circa dieci anni fa, il riconoscimento di patrimonio Unesco. E
lo chef Esposito dimostra di sapere come trasformare ogni morso
in un viaggio sensoriale attraverso i sapori della tradizione e
l'essenza dell'isola di Pantelleria.
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