"Ogni piatto è un atto di ascolto.
Ascoltare ciò che le persone cercano e desiderano, per poi
reinterpretarlo con ingredienti locali, tecniche globali e una
visione personale che mescola il meglio di ogni cultura
gastronomica. Non si tratta solo di cucinare per nutrire, ma di
cucinare per emozionare, per portare una sensazione di piacere
immediato, ma anche di scoperta, in ogni boccone". E' questa la
'filosofia' alla quale si ispira lo chef Antonio Chirico.
Incontrando i giornalisti a Napoli, lo chef resident del
'Magnolia', il locale di Chiaia che sorge sulle antiche terme
Gauthier alimentate dalla sorgente Sofia, spiega le sue scelte
presentando il menù autunno/inverno all'insegna dello slogan
'territori, luoghi, contaminazioni'.
Chirico vuole 'fare la cucina per le persone', soddisfare i
gusti di tutti ed esaltare i prodotti locali con tecniche e
ingredienti provenienti da tutto il mondo. "Ogni tecnica e ogni
ingrediente - dice - sono strumenti di sperimentazione e
reinterpretazione con l'obiettivo di dare vita a una gastronomia
'infinita' dove ogni giorno si possono fare nuove scoperte e
creare commistioni tra ingredienti, luoghi e storie". La cucina,
secondo Chirico, "è la traccia vivente della storia di un luogo,
un racconto di territori
mescolato a influenze internazionali". Originario di Ginosa, in
Puglia, ma ormai di casa a Napoli, Chirico offre il 'menù
trasversale', un format che vuole distinguersi per la sua
flessibilità e varietà, disponibile per 12 ore al giorno e
"pensato - dice - per soddisfare ogni esigenza e ogni momento
della settimana e della giornata con rispetto della
stagionalità". Le sue proposte spaziano dai piatti più semplici,
come lo 'scarpariello', a creazioni più elaborate come l'astice,
dai mini burger ai tagli di carne pregiati. Da questa idea nasce
l'"Easy Lunch", una pausa pranzo veloce e gustosa, e il menu à
la carte, pensato per il fine settimana e la sera, quando ci si
vuole concedere più tempo.
Il tutto in uno scenario caratterizzato dalle terme. "Uno
spazio polifunzionale - hanno sottolineato ai giornalisti i
gestori del Magnolia - che fonde relax e divertimento,
dall'anima del lounge bar alla cucina italiana d'eccellenza e
nippo-brasiliana di Otoro81 (tre bacchette Gambero Rosso), fino
alle terme e spa e alle camere per soggiornare". La struttura,
come detto, sorge sulle antiche terme Gauthier, alimentate dalla
sorgente Sofia, "rinomata per le sue acque dalle proprietà
terapeutiche e benefiche, attestate da oltre un secolo, e si
sviluppa attorno a una magnolia secolare, uno dei pochi
monumenti naturali sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale".
Nel menu il crudo di pescato del giorno selezionato secondo
la disponibilità del mercato: dentice, pezzogna, tonno e
mazzancolle tigrate. Non mancano prodotti d'eccellenza della
regione come quelli a base di bufala, i limoni di Sorrento,
l'albicocca 'pellecchiella' e la 'papaccella napoletana' fino al
'pomodoro del piennolo giallo del Vesuvio'. Tra gli elementi
della tradizione napoletana il baccalà fritto, l'insalatina di
rinforzo e il sorbetto, rivisitato al mandarino. Spazio anche ai
produttori locali. Ci sono poi elementi autunnali come funghi,
melograno e zucca napoletana mentre a evocare l'inverno la
cannella, mandarini e i panettoncini firmati dallo chef. Il menù
punta anche alla valorizzazione degli ingredienti 'poveri', come
il morbido di manzo all'Aglianico con salsa al curry, realizzato
con il 'cappello del prete', taglio meno pregiato esaltato dalla
lunga cottura a bassa temperatura, oppure il caviale d'aringa.
Tutto nel laboratorio del ristorante è autoprodotto, dalle
conserve ai prodotti di panificazione come le focacce, fino ai
panettoni e alle salse. Per accompagnare i piatti, il Magnolia
propone una selezione di vini della Tenuta Cavalier Pepe: la
migliore cantina d'Italia secondo il "World's Best Vineyards
2024".
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