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Ecco pizza "int'o rutiello" e piatti di tradizione rivisitati

Ecco pizza "int'o rutiello" e piatti di tradizione rivisitati

Progetto di Giuseppe e Simone Vesi con lo chef Vinicio Mannelli

NAPOLI, 29 novembre 2024, 11:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A Napoli si chiama "pizza int'o rutiello", ed è quella pizza fatta nel 'ruoto' di rame e cotta nel forno a legna, anzi a fascine. Quella pizza "come la faceva la nonna" oggi è la protagonista di un nuovo progetto di Giuseppe e Simone Vesi, padre e figlio, che al lavoro condividono l'idea di ricerca sulla qualità, sia in ambito gourmet, che nel recupero di pietanze come la pizza nel "rutiello". Tutto questo confluisce in "Locanda Gourmet", pizzeria e adesso anche progetto di ristorazione grazie alla collaborazione con lo chef 28enne Vinicio Mannelli.
    Una cucina totale, spiegano, "in cui la base dei piatti della tradizione napoletana, più classica, incontra un tocco gourmet.
    E allora, ad esempio, le linguine con polpo alla luciana, si sposano con una riduzione di prezzemolo". Tutto qui? "Non proprio, perché, per esempio la pasta dei ravioli alla caprese è fatta a mano, come i tagliolini, che al menu troviamo con burro affumicato e tartufo, come si faceva una volta".
    A ribadire la sua vocazione miscellanea, scorrendo la proposta di secondi, troviamo il baccalà di rinforzo, con il suo pil-pil, e qui ci immergiamo in pieno Mediterraneo. Non manca l'internazionalità, l'oriente, tanto in voga in questi tempi, come per il tataki di tonno, ma con salsa teriyaki e carote confit. Si spazia ancora tra entrecote, con ossobuco, patate e friarielli, per imbattersi nei gamberi in pasta kataifi, dove ritrova il Mediterraneo.
    Per tornare alle pizze Giuseppe e Simone Vesi, da quasi venti anni alla ricerca del mix fra tradizione e innovazione, hanno sfornato l'idea di tornare alle origini. Perché tradizione, in questo caso, fa rima con innovazione. Il prodotto da forno più famoso nel mondo sarà cotto in un forno con pietra refrattaria che riproduce quello a fascine, in un ruoto di rame, che le nonne chiamavano "'o rutiello", che accoglierà l'impasto in uno strato di strutto. Anche questo è gourmet.
   

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