La grandine ha risparmiato i
vigneti del Pavese, dove le stime sono migliori: +20% stando ai
dati diffusi da Coldiretti Lombardia. Altrove non è stato così,
e nel complesso, su base regionale, la crescita rispetto allo
scorso anno si attesta al 5%. Sono le previsioni della vendemmia
lombarda che è iniziata ieri - appunto nel Pavese - con il
taglio del primo grappolo di Chardonnay a Oliva Gessi (Oltrepò,
nella foto) presso l'azienda De Filippi Cantine I Gessi.
Vendemmia iniziata di buon mattino e che, a livello
regionale, si concluderà solo a fine ottobre, con il taglio dei
Nebbioli in Valtellina e Valchiavenna. 20 mila gli ettari vitati
in Lombardia, di cui 13 mila nel solo Pavese. Sono per circa il
90% a vini di qualità grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.
Produzioni sempre più apprezzate anche all'estero come
testimonia il valore delle esportazioni regionali che nel 2022
hanno raggiunto il record storico sfiorando quota 320 milioni di
euro.
Si tratta ancora di stime provvisorie, in quanto molto
dipenderà dal tempo, anche se i viticoltori si augurano di
essersi lasciati alle spalle gli eventi climatici più violenti,
almeno per quest'estate. A decimare i filari, dopo un inverno
secco e una primavera calda che aveva favorito l'anticipo
vegetativo, sono state diverse grandinate, le prime addirittura
a fine aprile: nel Mantovano le flessioni più consistenti (si
stima un -20%), con vigneti dove si è perso fino al 100% del
raccolto. Bene la Bergamasca (+15%) e Anche a livello nazionale,
si scenderà da una produzione di 50 milioni di ettolitri,
registrata lo scorso anno, a circa 43 milioni.
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