"Tanta pioggia, peronospora e
grandine. È una vendemmia complicata e piena di insidie quella
che i viticoltori marchigiani si apprestano ad avviare tra i
filari dove non mancano quanti hanno dovuto anche dire addio
alla raccolta dopo mesi di piogge incessanti che hanno impedito
di intervenire in campo con i trattamenti per contrastare
l'insorgenza del fungo. La grandine di inizio agosto ha fatto il
resto". Una situazione che Coldiretti Marche aveva subito
denunciato chiedendo alla Regione Marche di attivarsi con misure
a sostegno delle aziende colpite.
"Ora sarà decisivo il meteo delle prossime settimane, -
prosegue Coldiretti - l'evoluzione delle temperature e delle
precipitazioni con i viticoltori che dovranno stare attenti a
scegliere il giusto momento per la raccolta e affrontare un duro
lavoro di selezione in raccolta e una meticolosa lavorazione in
cantina. Dove è stato possibile la professionalità degli
agricoltori è stata decisiva per limitare i danni". "Da nord a
sud della regione, ad ogni modo, ci si attende una produzione
media minore tra il 40 e il 50% rispetto allo scorso anno. Un
quadro comunque tutto da definire all'interno del quale tuttavia
la qualità del vino si prospetta ottimale. Nelle Marche si
contano oltre 15mila ettari dedicati e più di 2mila aziende
vitivinicole". "La maggior parte della produzione è dedicata a
vini a denominazione di origine che, secondo il report Qualivita
Ismea, valgono 106 milioni. Vini apprezzati in tutto il mondo -
conclude - con l'export che nel 2022 ha raggiunto quota 75,6
milioni di euro lasciandosi definitivamente alle spalle il
periodo buio dettato dal Covid (+24% sul 2019).
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