(di Maria Grazia Marilotti)
Vendemmia 2023: meno uva ma sana
e di alta qualità. In Sardegna il calo della produzione si
attesta quest'anno attorno al 20 per cento. I viticoltori tirano
un sospiro di sollievo: "Un decremento contenuto grazie a un
andamento climatico meno pesante che in altre regioni italiane,
e con punte di eccellenza nella qualità delle uve, superiore
anche allo scorso anno, in particolare nelle aziende meglio
strutturate, dove i vigneti sono stati curati con maggiore
attenzione e con la tempestiva irrigazione di soccorso".
A tratteggiare il quadro dell'annata nell'Isola, è Mariano
Murru, presidente regionale di Assoenologi che quantifica: "Si
prevedono 580-600mila quintali di uva, rispetto agli oltre
700mila dello scorso anno: comunque vicino alla media delle
ultime tre annate". La causa delle minori produzioni è da
imputare, per Murru, "agli eventi climatici particolarmente
difficili di maggio e giugno con forti piogge continue che hanno
favorito il dilagare della peronospora e dell'oidio, alle
grandinate verificatesi in Gallura, nel Nuorese e sud Sardegna e
alle forti ondate di caldo dell'ultima decade di luglio e della
terza settimana di agosto".
Le situazioni di maggior criticità sono a macchia di
leopardo, "distribuite - spiega Renzo Peretto dell'agenzia Laore
- tra Gallura, Ogliastra e zone interne del Nuorese, dove in
alcune aziende il calo produttivo è del 50 per cento. Ottima
annata invece - prosegue l'esperto - nell' Usinese e Algherese,
messe in ginocchio dalle gelate nel 2021, ma che quest'anno non
hanno subito calamità atmosferiche e sono arrivate le preziose
precipitazioni nel periodo primaverile. Oristanese e Sulcis
mantengono gli stessi numeri dello scorso anno, mentre il
Cagliaritano ha subito una leggera flessione".
Nina Puddu, della cantina Fratelli Puddu di Oliena,
riferisce: "Nel nostro territorio abbiamo avuto una brutta
grandinata a fine giugno che ha buttato giù il 50 per cento
della produzione, pur non compromettendo la qualità delle uve
che si sono salvate". A Sanluri, invece, "non ci sono state
fortunatamente grandinate né gelate che altrove hanno
determinato un calo produttivo", racconta Valeria Pilloni della
cantina Su Entu. Parla di "un leggero ritardo di maturazione
rispetto alle precedenti annate" Gianni Lovicu dell'Agris, il
quale però pricisa: "i conti, per qualità delle uve ed eventuale
ritardo di maturazione, andranno fatti alla fine".
E ora si guarda ancora al meteo delle prossime settimane.
L'enologo Piero Cella confida nell'arrivo di "precipitazioni
dolci che potranno ridare vitalità ai vigneti non irrigui, e
portare a termine la maturazione ideale degli aromi, colori e
tannini. Le nostre uve autoctone Nuragus, Vermentino, Cannonau,
Bovale, Carignano, Nieddera e Monica hanno generalmente un'epoca
di maturazione tardiva: le aziende e i tecnici sardi sono stati
lungimiranti, e stanno studiando e assecondando una tradizione
viticola millenaria, apportando la tecnica enologica esaltando
carattere, personalità e identità della nostra Isola".
La vendemmia è iniziata per le basi spumante e frizzante la
settimana prima di ferragosto. In questi giorni è partita la
raccolta delle uve di Vermentino. Nei prossimi giorni toccherà
al Nasco per proseguire poi con Cannonau e Carignano.
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