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Confagricoltura, in Veneto nel 2025 meno grano duro e più mais

Confagricoltura, in Veneto nel 2025 meno grano duro e più mais

Previsioni di semina, 'sulla soia rischi da accordi Mercosur'

VENEZIA, 07 gennaio 2025, 13:36

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Meno grano duro e più mais, con interrogativi sulla soia. Sono le previsioni di semina del 2025 in Veneto, alla luce dell'andamento della scorsa stagione e del meteo, espresse da Chiara Dossi, presidente del settore Cereali alimentari di Confagricoltura Veneto.
    "Quest'anno - afferma Dossi - è prevista una forte diminuzione del grano duro, dato che è calato il valore delle produzioni e che l'anno scorso il cereale ha subito un forte calo delle rese. Non ci ha aiutato il meteo, con le copiose piogge autunnali che hanno reso difficile sia la lavorazione dei terreni, sia le semine. Anche altri cereali autunno-vernini, come l'orzo, hanno risentito della situazione e di conseguenza potrebbero subire un ribasso in termini quantitativi. A parte questa incognita, l'orzo sulla carta potrebbe restare sui livelli del 2024, in quanto ha minori costi di produzione e offre la possibilità di effettuare un secondo raccolto. Anche per il grano tenero le prospettive sono migliori rispetto a quello duro. Sulla soia invece il punto di domanda è d'obbligo, dato che stiamo già assistendo al primo effetto dell'accordo Mercosur, vale a dire l'arrivo di tantissimo prodotto dai Paesi sudamericani. Il che si traduce - sottolinea - in prezzi in calo e di conseguenza in una diminuzione di interesse per la coltura da parte dei nostri produttori".
    Per quanto riguarda il mais, che negli ultimi anni aveva accusato crisi a causa della siccità e delle fitopatie, per Dossi "il cereale è un prodotto richiesto dal mercato e il trend sembra favorevole. Inoltre le misure agroambientali prevedono premi per la coltura, e questo potrebbe incentivare le semine.
    La superficie investita in Veneto nella scorsa stagione è stata di oltre 120.000 ettari, che vede la regione sul più alto gradino del podio in Italia per produzione di mais. Per tutte le province, da Venezia a Padova, passando per Rovigo e Verona, si tratta dunque di un cereale importante che, meteo permettendo, potrà dare ancora soddisfazioni", conclude.
   

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