Nel giro di un ventennio le
esportazioni di vino Made in Italy sono quasi triplicate (+188%)
arrivando a raggiungere 140 Paesi, con le bottiglie tricolori
che rappresentano la prima voce delle vendite di prodotti
agroalimentari nazionale all'estero. E' quanto emerge
dall'analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio
estero negli ultimi venti anni, diffusa per il Vinitaly che apre
domani, domenica 14 aprile a Verona, con una serie di
iniziative a Casa Coldiretti dedicate al fenomeno
dell'enoturismo ma anche alle eccellenze della produzione
vitivinicola nazionale.
"Tra i principali mercati, il balzo maggiore - rileva
Coldiretti - si è registrato in Francia dove la crescita è stata
del 321%, per un valore che ammonta oggi a 316 milioni di euro,
Negli Stati Uniti, primo sbocco del vino italiano, le vendite
sono aumentate del 148% per un valore attuale di 1,76 miliardi
di euro mentre per la Germania, secondo mercato, sono
incrementate del 69% - continua Coldiretti -, attestandosi nel
2023 a quota 1,19 miliardi di euro. Boom del 186% in Gran
Bretagna per un totale di 843 milioni di euro".
I numeri del vino saranno protagonisti nello stand Coldiretti
con le cifre del fenomeno. L'Italia può contare su 674.000
ettari di vigneto di cui 125.000 ettari coltivati in biologico,
ma anche su 570 varietà autoctone, un record di biodiversità
reso possibile dall'impegno di 240.000 aziende vitivinicole, con
529 vini a denominazione di origine tra Docg, Doc e Igt. "Un
settore più forte anche delle difficoltà sofferte nel 2023 -
rileva Coldiretti -, tra una produzione scesa ai minimi del
dopoguerra a causa degli attacchi della peronospera e le
tensioni internazionali che hanno influito, seppur di poco,
sull'andamento delle vendite e dei consumi". Lo dimostra la
capacità di aprirsi a nuove frontiere a partire dal fenomeno
dell'enoturismo, che sarà al centro della giornata inaugurale
del Vinitaly. Prevista anche la firma di un accordo per un
progetto pilota con Airbnb per potenziare l'offerta turistica
nei vigneti nazionali.
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