"Il dealcolato può aprire fette di
mercato ma la domanda è: noi che partita giochiamo come vino
italiano? Quella della qualità o di quantità? Io vedo che le
scelte di contingentamento produttivo portano spesso alla
qualità nel calice e in molte aree della Penisola, come la
Franciacorta, è stata una scommessa vinta. La standardizzazione
non conviene in Italia mentre quello che non puoi spostare,
quello che è intimamente legato a un territorio, ci fa vincere
la battaglia competitiva. Io non ho certezze e non posso averle
se non confrontami con la scienza. Ma dico: facciamo le bevande
dealcolate che derivano dall'uva e non chiamiamole vino". Lo ha
detto il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e
Foreste Francesco Lollobrigida, intervenuto a Vinitaly al
convegno di Veronafiere e Unione Italiana Vini (Uiv) in
collaborazione con Prometeia.
Più in generale, ha aggiunto il ministro dell'Agricoltura
Lollobrigida, "ben vengano le vigne e i territori che creano
lavoro e non reddito di cittadinanza".
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