Tempo di Rinascimento della Grappa.
A testimoniarlo un evento dedicato alle opportunità di rilancio
del distillato italiano per eccellenza che si è tenuto oggi,
presso il padiglione del ministero dell'Agricoltura alla 56/ma
edizione di Vinitaly.
Grazie alla riforma delle Ig e al recente Decreto sul
riconoscimento dei consorzi di tutela delle bevande spiritose,
queste ultime possono usufruire delle stesse prerogative di cui
godono i vini e gli altri prodotti alimentari ad Ig soprattutto
per le possibilità di affrontare i mercati esteri, da sempre di
grande interesse per le acquaviti nazionali e la Grappa IG in
particolare, usufruendo della tutela e della promozione che solo
un Consorzio riconosciuto può garantire. "Il regolamento sulle
Indicazioni Geografiche Ig relative a vini, bevande spiritose
non può rappresentare un punto di arrivo, ma - sottolinea
l'europarlamentare Paolo De Castro - deve piuttosto diventare la
piattaforma da cui partire per dare slancio a una nuova fase di
sviluppo delle filiere a Indicazione Geografica. Esistono
potenziali di crescita enormi per le produzioni di qualità e per
cogliere queste opportunità ora il testimone passa nelle mani
dei produttori e delle filiere, che dovranno sfruttare al meglio
quanto tracciato con questo Regolamento".
Secondo i dati elaborati da Nomisma, il 2023 è stato un anno
complicato anche per il distillato simbolo d'Italia dopo gli
ottimi risultati raggiunti nel 2022. Ciò nonostante, nel 2023
le vendite di grappa hanno registrato rispetto all'anno
precedente un +1,1% in valore e un +0,4% in volume, cui si
accompagna una crescita complessiva dei prezzi pari allo 0,7%.
Considerando le esportazioni verso i principali mercati esteri,
si sono registrate contrazioni rispetto al 2022 pari al -9% in
valore e -8% in volume, in particolare, in Germania, mercato di
riferimento per l'export della Grappa. Di contro, nel prossimo
futuro si attende un lieve rimbalzo del mercato della Grappa sia
per i consumi interni sia per l'export estero con previsioni di
consumo trainate da Canada e Usa. "Nel suo complesso, il settore
distillatorio nazionale trasforma, valorizzandole, oltre 1,3
milioni di tonnellate di materie prime di origine agricola"
sottolinea Sandro Cobror, direttore di AssoDistil.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA