Il talento non ha genere e tra i
sommelier del futuro cresceranno le donne che sanno sorprendere
negli abbinamenti vino-cibo, e parlare al cuore. E' quanto
emerso alla presentazione, oggi a Vinitaly, di "Essenze di
Vite", progetto formativo che vede alleati l'Associazione
Nazionale Le Donne del Vino e l'Associazione Italiana Sommelier
(Ais). L'iniziativa prevede la formazione gratuita di sette
giovani donne, selezionate in collaborazione con gli Istituti
Alberghieri e Turistici. Le beneficiarie avranno l'opportunità
di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo
una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto
che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle
donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel
settore del vino, e per dare un'opportunità professionale a
giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un'iniziativa nata
per ricordare concretamente due Donne de Vino, Donatella Briosi
e Marisa Leo, vittime di femminicidio, donne solari e positive
che, della loro passione, avevano fatto una professione. "Le
donne sono circa il 30% dei sommelier italiani - ricorda Daniela
Mastroberardino, presidente dell'Associazione Nazionale Le Donne
del Vino - e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia
e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole
alberghiere. Da sempre sono più attente all'abbinamento
cibo-vino. Fra le Donne del Vino sono circa il 10% delle socie,
molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli.
Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle
sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i "main
chef sommelier" cioè i manager di strutture grandi. Con questo
progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una
passione in un lavoro". In Italia, secondo dati Istat, le
sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale;
tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. La
prima sommelier donna in Italia è stata la milanese Maria Luisa
Ronchi, diplomata sommelier Ais nel 1969, seguita dalla
piemontese Laura Pesce nel 1972, entrambe con una lunga
militanza nelle Donne del Vino. La sarda Lucia Pintore è stata
la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se
prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari
merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna
di un'associazione di sommelier è Graziella Cescon nel 2015 e il
primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia
Morganti nel 2003. "L'Italia è tra i Paesi con la maggiore
percentuale di donne al timone di aziende vitivinicole, circa il
25 per cento; una cifra incoraggiante ma non sufficiente - dice
il presidente nazionale Ais Sandro Camilli - Attraverso la
formazione e il sostegno a giovani talenti femminili, vogliamo
valorizzare la diversità e l'eccellenza che contraddistinguono
il mondo del vino".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA