"Far conoscere i controlli che Agea
deve effettuare per ottenere prove documentali chiare, mette i
produttori nelle condizioni di poter realizzare quel self
control del processo che mira a facilitare i finanziamenti senza
decurtazioni ed evitare la richiesta di rettifiche finanziare
che spesso crea difficoltà a valle di tutto il processo di
erogazione. Lo ha detto Salvatore Carfì, direttore dell'Area
coordinamento dell'Agenzia delle erogazioni in agricoltura,
nella tavola rotonda "Vino e territorio. L'impatto culturale,
economico e sociale del settore vitivinicolo sullo sviluppo
locale", nello stand del Masaf al Vinitaly, dove hanno
partecipato le principali organizzazioni di rappresentanza del
settore agricolo (Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri) e
vitivinicolo (Federdoc e Confcooperative).
"In passato queste sono state fonte di disallineamento e di
debolezze dell'Amministrazione - ha detto Carfi - oggi, non
possiamo più permetterci di ripetere gli stessi errori".
Fondamantale per il direttore è che il peso sociale del vino non
possa essere disgiunto dal territori. "Abbiamo una storia da
raccontare e partiamo dal nostro territorio - ha precisato Carfi
- la valorizzazione del vino è storia d'identità e come tale
abbiamo il compito, come ente pubblico, di rispettare territori
e produzioni inserendoli nel nostro modello di sviluppo. Uno
sviluppo che vede l'Agenzia anche come accompagnatrice del
settore privato".
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