Dalla burocrazia
all'internazionalizzazione alla sugar tax, sono diverse le
criticità del settore delle bevande, un settore che ha visto
crescere il fatturato del 20% negli ultimi 10 anni, arrivato a
toccare 21.291 milioni del 2023, per un totale di 345 litri di
consumi pro capite annui. E' quanto è emerso in un convegno
organizzato da Agronetwork, l'associazione costituita da
Confagricoltura, Nomisma e Luiss per promuovere il dialogo tra
industria e agricoltura. I vertici delle associazioni di
categoria aderenti a Confindustria si sono riuniti per la prima
volta al Vinitaly nello stand di Confagri, per analizzare le
tematiche trasversali del settore del beverage made in Italy. Il
presidente di Assodistil Antonio Emaldi ha evidenziato le
difficoltà burocratiche riscontrate a partire dalle "fascette
fiscali" (i contrassegni di Stato previsti per alcuni prodotti
alcolici) fino all'interscambio con l'estero. Roberto Bava,
presidente del Consorzio Vermouth di Torino si è dovuto
confrontare a lungo con le istituzioni prima di ottenere la
denominazione geografica. Federvini, rappresentata dal
vicepresidente Piero Mastroberardino, ha messo in luce
l'esigenza di ragionare sul medio lungo periodo condividendo i
dati strutturali di settore per evitare di rincorrere emergenze
che non consentono alle imprese di investire e innovare. Alfredo
Pratolongo, presidente di Assobirra, ha rilevato la graduale
crescita dei consumi seppure in presenza di alcuni freni come le
accise. Le bevande analcoliche, ha affermato Cristina Camilli,
vicepresidente di Assobibe, registrano invece una riduzione dei
consumi; un comparto messo a rischio dalla sugar tax, che si
applica solo alle bevande analcoliche, anche quando prive di
zucchero e che, se confermata, impatterà in maniera importante
su consumatori e aziende produttrici. Il vicepresidente di
Mineracqua Ettore Fortuna ha denunciato gli interventi che hanno
maggiormente penalizzato le aziende del settore acque minerali:
gli obblighi sui tappi, il pet riciclato e i rischi legati alle
imposizioni sullo zucchero e sulla plastica. Il vicepresidente
di Confagri Giordano Emo Capodilista, infine, ha ribadito
l'importanza di un impegno comune per raggiungere obiettivi in
Italia e in Europa che favoriscano la crescita e la
competitività delle imprese, con particolare riguardo alle
compatibilità con gli obiettivi del green deal.
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