Le feste natalizie si avvicinano e i brindisi saranno numerosi. Ma non tutti gli enoappassionati sanno cimentarsi in un buon servizio delle bollicine per eccellenza, lo champagne, che, per alcuni rituali, prevede persino l'apertura della bottiglia a colpi di sciabola. Ecco otto consigli per scelte ottimali della tipologia, il Brut su tutti è ideale per il cenone di Natale, e un buon "servizio" a tavola. A stilarli Champagne Boizel, azienda vinicola con sette ettari vitati in Champagne, produttrice di 500.000 bottiglie all'anno, distribuita in Italia da Feudi San Gregorio.
- 1. Scegliere lo champagne giusto Il primo passo è imparare a scegliere lo champagne giusto per ogni occasione. Per celebrare sia il Natale che il Capodanno è consigliabile optare per un Brut non millesimato, che non solo metterà d'accordo tutti, ma ben si sposa anche con le portate generalmente dedicate a questi pasti speciali. Evitare di accompagnare le bollicine al piccante e al dolce, che si adattano poco alla freschezza acida dello champagne. Per osare, meglio stappare un rosé che dà un tocco di colore e di femminilità al brindisi. Mentre a Capodanno è perfetto brindare con una cuvée de prestige o un vecchio millesimato, per iniziare l'anno con un brindisi speciale. - 2. La temperatura ideale Per gustare tutta la freschezza sprigionata dalle bollicine, la temperatura corretta è di 8°C, che permette di esaltare appieno sia la struttura che i suoi aromi. Un aperitivo è piacevole a 3-4°C, mentre durante il pasto i gradi possono essere aumentati per esaltare l'alcolicità e la sensazione dolce. Così facendo lo champagne potrà essere abbinato con delle carni importanti.
3. Come mantenerlo fresco Un accessorio indispensabile, non solo per garantirti che lo champagne sia sempre gelato, ma anche per dare un tocco di classe alla degustazione, è il secchiello. Va riempito solo per due terzi con acqua fredda e poi vanno aggiunti i cubetti di ghiaccio fino a 10 cm dal bordo, che devono essere cambiati regolarmente. Per accelerare la refrigerazione vanno versate due manciate di sale nell'acqua del secchiello. È un trucco da addetti ai lavori. Inoltre, sarebbe meglio evitare di mettere due bottiglie in un solo secchiello, perché quella più sporgente rischia di non raffreddarsi perfettamente. Quando la bottiglia è vuota è un gesto grossolano rimetterla nel secchiello, capovolgendola, retaggio di un passato di vino da osterie, in cui la bottiglia rovesciata nel secchiello era il segnale per l'oste di portarne una nuova. Molti credono che il congelatore sia un alleato dello champagne, in realtà rischia di alterare la sua armonia, i suoi aromi, la sua struttura e la sua persistenza. Semmai la bottiglia va nello scomparto inferiore del frigorifero, quello più freddo (2°C), per circa due ore e mezzo. - 4. Come stappare la bottiglia Prima dell'apertura va armonizzata la temperatura, perché il vino che si trova all'interno del corpo della bottiglia è fresco, ma non quello in corrispondenza del collo, visto che è fuori dal secchiello. Per assaporare la qualità del cuvée, ribalta la bottiglia in modo da mescolare lo champagne e omogeneizzare la temperatura. Ora prendi con delicatezza la bottiglia dal corpo, non dal collo, con una sola mano, per evitare che la temperatura corporea riscaldi il vino, e rimuovi il cappuccio metallico. Reggi la bottiglia dal fondo e inclinala leggermente. Con l'altra mano tieni con decisione l'indice sul tappo per controllare la pressione. Fai girare la bottiglia, tieni premuto con il pollice il sughero liberato della sua gabbietta e ruota la bottiglia dal fondo, senza stringere con forza il tappo. Evita il botto: per stappare con eleganza, fagli fare un leggero sibilo, come se la bottiglia sospirasse. Il tappo oppone resistenza? Usa la pinza da champagne: agganciala al sughero, fallo oscillare, poi gira la bottiglia. Se il tappo si rompe, invece, metti la parte superiore del collo della bottiglia nell'acqua calda per due minuti, così il sughero si allenta e puoi estrarlo con il cavatappi.
- 5. Pronti a sciabolare? Per ammaliare gli amici, tira fuori la sciabola per far saltare il tappo, proprio come facevano gli ussari napoleonici per festeggiare le loro vittorie. È un rituale spettacolare, ma che tutti possono eseguire perché ci vuole destrezza, non forza. Per farlo in sicurezza la bottiglia deve essere ghiacciata il più possibile, per rendere il vetro fragile. Creati uno spazio libero intorno a te, rimuovi solo la capsula plissettata e allenta la gabbietta. Poi individua il "filo" del collo della bottiglia, dove c'è la giuntura del vetro. Proprio lì assesterai il colpo. Stringi la bottiglia con una mano, tenendola da sotto, con il pollice conficcato nel fondo. Inclinala di 45-60°, impugna la sciabola e con il dorso della lama punta al bersaglio e dai un bel colpo secco sull'anello del collo. 6. Il bicchiere fa la differenza Il bicchiere deve essere di vetro o cristallo per mantenere la freschezza del perlage. Per quando riguarda la forma del calice, la coppa è stata nel tempo accantonata perché la sua forma bassa e aperta, oltre che scomoda da bere, non esalta il vortice di bollicine che invece disperde in fretta, così come gli aromi, che si dissolvono prima di arrivare al naso. La flûte, invece, con la sua forma slanciata permette di ammirare la catenella di bolle che salgono, ma soprattutto di bere inclinando la testa verso l'alto. Vale la regola di riempire il bicchiere alla metà non oltre.
7. Come tenere il calice Per la flûte e i bicchieri da vino, vanno retti dal piede, sia per evitare di lasciare impronte sulla corolla che per far riscaldare troppo in fretta lo champagne dal calore della mano.
La coppa, invece, va tenuta dai bordi, per non versare neanche una goccia di champagne e guadagnare invece in fascino.
8. Il brindisi All'inizio una piccola quantità, lentamente e con il bicchiere inclinato, favorendo la formazione delle bollicine. Poi quando la schiuma diminuisce, versane altro fino ad arrivare a metà o al massimo a due terzi del bicchiere. Meglio un augurio personalizzato con un discorso sentito e pieno di buoni sentimenti. Anche il tintinnare dei bicchieri è ammesso, guardandosi negli occhi.
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