''Siamo al rinnovo della Pac e vanno puntellati - ha sottolineato Rallo - i numeri dell'export con misure di promozione nei Paesi terzi e nel mercato italiano. Va inoltre affrontato lo spinoso tema delle autorizzazioni: l'1% va bene per talune regioni, per altre no. Non risultano inoltre sufficienti i fondi per affrontare le calamità naturali cercando misure organiche per affrontare eventi climatici estremi che ci sono da sempre: Sarno ad esempio risale a 20 anni fa. Il comparto vino, anche dopo una vendemmia abbondante con punte di eccellenza, ha bisogno di supporto e di infrastrutture per crescere''. Rallo ha poi espresso, in parziale dissonanza da Prandini, plauso per gli accordi di libero scambio: il mercato Asiatico è il più promettente perché ha tassi di maggior crescita al mondo. Grazie agli accordi di libero scambio andiamo finalmente verso l'obiettivo dazi zero in Corea e Giappone, e questo toglierà lo storico vantaggio competitivo di Cile e Australia. Ora la competizione è ad armi pari''.
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