(ANSA) - ROMA - Un vino campano su due è 'made in Sannio'. Un distretto vitivinicolo di 50mila abitanti nei cinque Comuni (Sant'Agata dei Goti, Solopaca, Guardia Sanframondi, Torrecuso e Castelvenere) designati 'Città europea del vino 2019' produce su 12mila ettari vitati produce, grazie all'attività di 157 aziende trasformatrici, un milione di ettolitri, il 17% dei quali è Falanghina. Una produzione di qualità che vale circa 35 milioni di euro.
A fornire la foto della realtà produttiva italiana designata 'Città europea del vino 2019' è Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi (Benevento) e coordinatore del progetto Sannio Falanghina Città Europea del Vino 2019. L'occasione è stata la presentazione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino che tra le novità della 18/ma edizione, vede, solo per il corrente anno, la nascita del premio per la migliore Falanghina del Sannio. ''A far da modello - ha precisato Panza - è l'esperienza di Conegliano Valdobbiadene che è stata Capitale europea del vino 2016.
Nostro obiettivo sarà arrivare ad un Regolamento intercomunale per la sicurezza rurale che avrà carattere cogente nella gestione di boschi, del verde e dei corsi d'acqua. Un Regolamento - sottolinea Panza - che disciplina in modo preciso i territori extraurbani. Si passa dunque da azioni volontarie e a una norma scritta insieme ai cittadini che migliorerà la reputazione territoriale, laddove insistono tante eccellenze a partire dal ritrovamento del dinosauro Ciro. Le realtà produttive dovranno inoltre definire un Protocollo che limiterà l'uso di agrofarmaci.
''Non poteva esserci designazione europea migliore - ha concluso il presidente dell'Associazione nazionale Città del Vino Floriano Zambon - perché non è stata scelta una città ma un rete. La candidatura Sannio-Falanghina ha subito trovato unanime considerazione tra i colleghi europei. Sarà una bella opportunità per far crescere che riconosce nel vino la sua vocazione''.(ANSA).