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Filiera del vino incontra Bellanova, obiettivo comune e' crescita settore

Filiera del vino incontra Bellanova, obiettivo comune e' crescita settore

Federvini, mettere in rete tutti gli enti di ricerca

22 gennaio 2020, 19:16

Redazione ANSA

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Tavolo del vino, filiera incontra ministra Bellanova - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tavolo del vino, filiera incontra ministra Bellanova - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tavolo del vino, filiera incontra ministra Bellanova - RIPRODUZIONE RISERVATA

Instabilità geopolitiche, guerre commerciali, dazi e Brexit hanno forti ripercussioni sulle esportazioni vinicole. È fondamentale avviare una vera e propria 'cabina di regia' tra istituzioni e filiera del vino, luogo di confronto per avviare un prezioso gioco di squadra ed individuare opportune strategie per un settore che è ambasciatore nel mondo del made in Italy". Lo ha ribadito al 'Tavolo del Vino', promosso dalla Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, la filiera rappresentata dai presidenti delle organizzazioni Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Assoenologi, Cia Agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini. Insieme, i presidenti chiedono di "di collaborare all'obiettivo comune della crescita in reputazione e valore dell'Italia del vino".

"Abbiamo apprezzato l'approccio pragmatico e la disponibilità espressa dalla Ministra Bellanova ad un confronto diretto e costruttivo - hanno aggiunto i rappresentanti della filiera -. I produttori intendono essere al fianco delle istituzioni e da queste si aspettano un reciproco sostegno anche su tutta una serie di delicati temi da affrontare nei prossimi mesi, come la nuova politica agricola comune, la semplificazione degli adempimenti burocratici, l'evoluzione dei modelli di commercializzazione, l'attenzione alla sostenibilità, il vino come parte integrante della dieta mediterranea, il suo consumo responsabile e le nuove sfide legate all'etichettatura. Ci auguriamo - hanno continuato - che la cabina di regia possa essere operativa in tempi rapidi, con obiettivi chiari e scadenze definite, coinvolgendo i soggetti maggiormente rappresentativi delle imprese attive in vigna, in cantina e sui mercati".

Le organizzazioni agricole e settoriali da vari anni hanno attivato un Tavolo di analisi e proposte che ha consentito di raggiungere importanti traguardi come il 'Testo Unico del Vino'. La richiesta, ora, è di avere presto tutti i decreti applicativi entro Vinitaly 2020, la fiera in programma a Verona dal 19 al 22 aprile.

Dopo oltre tre anni dall'entrata in vigore del Testo Unico, "non è più procrastinabile l'emanazione del Decreto sulle caratteristiche, le diciture, le modalità per la fabbricazione, l'uso, la distribuzione, il controllo ed il costo dei contrassegni per i vini a denominazione di origine controllata e garantita e per i vini a denominazione di origine controllata, nonché le caratteristiche e le modalità applicative dei sistemi di controllo e tracciabilità alternativi". Lo ha detto il presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro.

Secondo l'imprenditore della Franciacorta, Ricci Curbastro, "siamo nella condizione - grazie al lavoro svolto in questi anni dal Mipaaf, da Equalitas e dagli altri soggetti interessati - per essere il primo Paese Europeo ad avere un sistema di certificazione sulla sostenibilità vitivinicola"

La crescita del comparto vitivinicolo passa anche per l'innovazione. Alla richiesta collettiva, da parte delle organizzazione di rappresentanza del comparto oggi riunite al Mipaaf per incontrare la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, di "avere tutti i decreti applicativi del 'Testo Unico del Vino' entro Vinitaly 2020" l'imprenditore campano Piero Mastroberardino, presidente Gruppo Vini Federvini, chiede di "mettere meglio in rete tutti gli enti di ricerca: le aziende hanno bisogno di conoscenza, sono in grado di offrire conoscenza. Tutti insieme possiamo conseguire maggiori risultati". E pur dichiarando di rispettare le prerogative assegnate alle autorità locali, in materia di piani paesaggistici e piani ambientali "serve una linea di indirizzo condivisa a livello nazionale. Il settore vitivinicolo rappresenta un patrimonio nazionale e come tale deve essere trattato" conclude il presidente Gruppo Vini Federvini

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