E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti Lombardia a fronte delle
gravi difficoltà generate al settore dall'emergenza coronavirus.
A pesare sulla mancata vendita dei vini di qualità è stata la
chiusura forzata di alberghi, agriturismi, enoteche, bar, e
ristoranti avvenuta in Lombardia e in Italia, oltre che un forte
calo delle esportazioni aggravato anche dalle difficoltà
logistiche e dalla disinformazione. L'export dei vini lombardi -
spiega la Coldiretti regionale - ha raggiunto i 284 milioni di
euro nel 2019.
La situazione lombarda riflette quella nazionale dove, secondo
Coldiretti, sono a rischio crack quasi 4 cantine su 10. Senza
vendite - precisa la Coldiretti - le aziende non riescono a far
fronte ai pagamenti e a finanziare il ciclo produttivo che,
dalla campagna alla cantina, non si può fermare. Le misure messe
in campo con il blocco delle rate di mutui, prestiti, tasse,
contributi sono certamente utili ma non bastano ed è
indispensabile - chiede Coldiretti - mettere a disposizione
delle aziende vitivinicole liquidità sotto forma di prestiti a
lunga scadenza a tasso zero e garantiti dallo Stato, pari ad una
percentuale del fatturato dell'anno precedente, da erogare
attraverso una semplice richiesta alle banche. Un intervento
veloce e semplice che dovrebbe essere garantito
indipendentemente dalla dimensione aziendale al quale va
aggiunta - precisa la Coldiretti - anche una compensazione a
fondo perduto sulle perdite subite sotto forma di "risarcimento
del danno". Ed è necessario - continua Coldiretti - che una
misura similare sia garantita a bar, ristoranti, alberghi
agriturismi per evitare il blocco dei pagamenti delle forniture
a cui si sta assistendo e per fare in modo che non chiudano.
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