Ammonta ad 800 milioni di euro il conto complessivo dei rincari su materie prime, trasporti ed energia per il comparto vino. A rilevarlo sono le elaborazioni del Corriere Vinicolo, settimanale dell'Unione italiana vini (Uiv). Il dato economico- secondo l'inchiesta del periodico, rischia di incidere pesantemente su redditività e competitività delle aziende italiane, già impegnate a fare i conti con la pressione al rialzo dei prezzi dovuta ad una vendemmia scarsa in quantità e promettente per qualità delle uve. Stando alle elaborazioni del settimanale, che nella prima puntata di approfondimento del 4 ottobre ha quantificato tra il 20 e il 60% l'incremento dei costi delle materie prime, gli effetti combinati del blocco produttivo dovuto alla pandemia e della ripartenza a doppia cifra interesserà il settore vitivinicolo almeno fino ai primi mesi del prossimo anno, quando , nelle previsioni più ottimistiche, il mercato dovrebbe riequilibrare le tensioni tra domanda e offerta. "L' aumento dei costi industriali - commenta Paolo Castelletti, segretario generale Uiv - sta ridimensionando la ripresa economica del settore, minando la redditività delle imprese nonostante le buone performance delle vendite. Per evitare che questa stangata economica si traduca un gap di competitività sui mercati è importante quindi che la politica e le istituzioni continuino a stimolare gli investimenti e la promozione".