Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha accolto la richiesta della filiera vitivinicola di avere più tempo per adeguarsi alle norme europee che riguardano la definizione di produzione per i vini Igp. Il Regolamento europeo entrato in vigore lo scorso 7 dicembre, ha confermato, infatti che anche la produzione o vinificazione del massimo 15% delle uve derivanti da vigneti ubicati al di fuori della zona di produzione delimitata di una Igp debba avvenire all'interno di tale zona. Al fine di contenere il danno economico dei numerosi produttori vitivinicoli che tradizionalmente hanno vinificato il massimo 15% delle uve fuori zona, il Ministero ha quindi accordato un periodo transitorio fino al 14 luglio 2022, data di fine dell'attuale campagna vendemmiale.
"Abbiamo cercato di dare una risposta alle preoccupazioni della filiera che aveva chiesto di poter disporre di un periodo congruo che consentisse il graduale adeguamento alle nuove norme", fa sapere il sottosegretario Mipaaf, Gian Marco Centinaio, commentando il provvedimento, "si tratta di un primo passo per sanare le criticità che ci sono state segnalate da tutto il mondo vitivinicolo".
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