È del 51% la quota di italiani che
nell'ultimo anno hanno avuto almeno un'occasione di consumo di
vino biologico. Lo rileva un'indagine Nomisma Monitor realizzata
per FederBio e AssoBio e presentata oggi al Vinitaly con
l'evento 'Vino Bio: Trend & Sfide'. L'analisi di mercato
evidenzia che la percentuale è in continua crescita (nel 2015
era pari al 17%), grazie al forte apprezzamento da parte del
consumatore, che riconosce al vino bio valori più elevati
rispetto ai vini convenzionali. I canali preferiti per
l'acquisto di vino bio rimangono iper e supermercati (46%),
seguiti dalle enoteche (19%), dagli acquisti diretti dal
produttore/in cantina (15%) e dai negozi alimentari
specializzati in prodotti biologici (10%). La quota di
consumatori che acquista vino bio soprattutto online raggiunge
l'8%. I risultati del report registrano che in Italia nel 2021
le vendite di vino biologico nel canale off-trade
(Iper+Super+Lsp+Discount) hanno raggiunto i 46,5 milioni di euro
mettendo a segno un +3,7% rispetto al 2020. A trainare le
vendite di vino bio, secondo i dati NielsenIQ, sono i vini
fermi&frizzanti, che, con 40,1 milioni di euro nel 2021, pesano
per l'86% sul totale vino bio venduto nel canale retail: +4,5%
rispetto al 2020. Positivo l'andamento degli acquisti online
che continuano a crescere a doppia cifra, +13,4% rispetto al
2020. Il Prosecco è il vino bio più venduto in iper e super:
oltre 5 milioni di euro di vendite nel 2021. Seguono due rossi
fermi: Nero d'Avola (2,9 milioni di euro) e Montepulciano
d'Abruzzo (2,6 milioni di euro) e poi Pecorino (1,9 milioni di
euro) e Chianti (1,7 milioni di euro).
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