L'incertezza domina in questi primi
mesi del 2022 anche nel settore dei vini, distillati, liquori,
aperitivi e aceti. L'inflazione e il conflitto in Ucraina
iniziano "a dominare le preoccupazioni degli italiani, con le
vendite al dettaglio in calo nei primo quadrimestre rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente, del 9,6% per i vini,
ma anche del -5% per gli spiriti e del 4,3% per gli aceti. E nei
prossimi sei mesi il 91% dei consumatori è pronto a cambiare le
abitudini di acquisto, mentre il 53% ridurrà complessivamente
pranzi e cene fuori casa". E' quanto emerge nel sondaggio
promosso dall'Osservatorio Federvini con Nomisma e Tradelab in
occasione dell'assemblea generale. Una fotografia dove crescono,
invece, i consumi fuori casa "per una dinamica condizionata
dall'allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, anche
se il valore è ancora distante da quello del 2019. Bene anche
l'export, importante leva per i settori rappresentati dalla
Federazione, che da gennaio ad aprile del 2022 nei principali
mercati di destinazione registra +12% per i vini, +45% per gli
spirits e +4,1% per gli aceti".
"E' un momento di grande incertezza", ha sintetizzato la
presidente di Federvini, Micaela Pallini aprendo i lavori
dell'assemblea "da mesi segnalavamo il peggioramento della
situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. È
necessario un confronto aperto con il Governo e le filiere
produttive - ha aggiunto - nessun settore si salva da solo,
quello che chiediamo sono interventi di struttura e misure di
mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a
lungo termine per il nostro export". Tre, infatti, sono le
parole chiave per Federvini, rilancio, internazionalizzazione e
reputazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA