Con la vendemmia 2022 l'Italia del
vino mantiene il primato produttivo mentre quello del fatturato
rimane in casa francese. E' quanto evidenziato in occasione
delle presentazione delle stime vendemmiali dell'Osservatorio
Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, oggi al Mipaaf. Sul
fronte del mercato, secondo le ultime elaborazioni su base
Istat, l'Italia ha chiuso il primo semestre con il record in
valore di 3,8 miliardi di euro (+13,5% sul pari periodo 2021)
mentre è piatto il trend dei volumi esportati: +0,4%. I fermi e
frizzanti imbottigliati segnano un +10,3% in valore ma cedono in
volume l'1,2%. Inarrestabile la performance del comparto
spumanti, che nella prima parte dell'anno sfiorano il miliardo
di euro in valore (+25,5%), con i volumi a +10,6%. In netta
crescita - soprattutto per effetto dell'inflazione - il prezzo
medio che sale del 13,1% e addirittura di quasi il 18% negli
Stati Uniti, il cui mercato è tenuto in piedi anche dal dollaro
forte. Nel primo buyer al mondo la crescita tricolore in valore
è infatti del 13,3%, con i volumi in contrazione del 3,8%.
Secondo Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo
Sviluppo Rurale Ismea, "in termini di mercati l'Italia ha chiuso
la campagna 21/22 con rialzi dei listini soprattutto nei vini al
vertice della piramide qualitativa. Le prime battute della nuova
campagna delineano uno scenario ancora incerto dove a pesare
sono le molte incognite legate anche alle tensioni sui costi e
alla logistica, che già lo sorso anno avevano creato
preoccupazioni agli operatori ma che ora sono ancora più
pressanti".
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