Alla base una costante formazione, sia accademica che sul campo: "Solo conoscendo bene la materia dal punto di vista scientifico è possibile lavorare con cognizione di causa - spiega Mercurio -. Il vino si fa in vigna ma è indispensabile essere maniacalmente attenti in cantina in tutte le fasi. Personalmente non credo nell'importanza di avere uno stile enologico riconoscibile, non amo che si senta l'influenza del mio lavoro, ma punto tutto sulla capacità di ottenere vini in grado di raccontare il vitigno, il territorio e il produttore. I protocolli per realizzare una vinificazione devono essere come un abito su misura, e quelli prodotti con il mio metodo sono sempre vini dotati di personalità ed identità propria". Nel futuro di Vincenzo Mercurio c'è soprattutto la sostenibilità ambientale. "Attraverso studi e viaggi in zone come l'Austria, la Svizzera, dove c'è una cultura diffusa sull'argomento, sto lavorando ad un metodo da condividere con tutti i produttori che sognano un mondo migliore da lasciare alle future generazioni".Da giovane studente campano a Miglior Enologo Italiano, riconoscimento che sarà assegnato a Vincenzo Mercurio da Bibenda e dalla Fondazione Italiana Sommelier nel corso della cerimonia della 22esima edizione degli Oscar del Vino, riconoscimento di rilievo internazionale, in programma sabato 3 dicembre a Roma in occasione della grande Festa dei 5 Grappoli 2023.
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