La proposta avanzata dalla Regione Toscana è stata ideata e curata dalla Fondazione per la Tutela del territorio del Chianti classico E.t.s, presieduta da Tessa Capponi Borawska, con unanime condivisione di tutte le Amministrazioni comunali del territorio.
Lo studio, spiega una nota, ripreso nel 2019 sotto la guida della responsabile scientifica Paola Eugenia Falini, si basa non solo sulla conoscenza approfondita dell'ampia letteratura di settore, ma anche su numerose e specifiche osservazioni sul campo, che hanno messo in luce i caratteri di unicità che identificano il territorio del Chianti Classico in maniera inequivocabilmente distintiva. "Un passaggio molto atteso di cui sono felice, risultato di un impegno attento e scrupoloso - osserva il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -.
Questa tappa adesso ci dà rinnovato entusiasmo per proseguire a lavorare di concerto come abbiamo fatto finora. Il Chianti Classico, una delle immagini iconiche della Toscana nel mondo, rappresenta di per sé un valore culturale della nostra regione e del nostro Paese, e con l'iscrizione al patrimonio Unesco potrà esaltare a pieno titolo il suo ruolo". Per Tessa Capponi Borawska "la Fondazione ha organizzato scrupolosamente e con rigore scientifico tutta l'analisi preliminare alla presentazione della richiesta formale di inserimento nella lista propositiva italiana. È con grande entusiasmo che adesso proseguiremo i lavori per la presentazione del dossier finalizzato all'ottenimento dell'ambito riconoscimento a patrimonio dell'Umanità".
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