Partendo dalla tutela e valorizzazione degli elementi unici del vino "Dolce Asprinio", noto anche come lo "Spumante del Re", quali sono la sua biodiversità agricola - a rischio per l'impatto dei cambiamenti climatici - e la sua particolare coltura, quella della "coltivazione ad alberate", che riduce i consumi di acqua e di suolo rispetto ai modelli industriali, il progetto mira a rendere questa produzione in ambito vitivinicolo un vero e proprio modello di rigenerazione civica, fatto di know how, innovazione tecnologica e sociale in agricoltura, in un'ottica di sana imprenditorialità, in grado di competere sul mercato e offrire, nel lungo periodo, uno sviluppo occupazionale e metodi di produzione virtuosi, tra i principali antidoti alla criminalità organizzata.
Il tema dell'efficientamento agricolo si sviluppa in termini di minor consumo idrico e minor utilizzo di pesticidi ed erbicidi, con la prospettiva di ottenere nei primi 5 anni di attività una riduzione del 50% dell'uso di acqua, del 60% delle operazioni meccaniche di diserbo del suolo, dell'80% dei consumi di carburante per le operazioni meccaniche ed una riduzione totale di fitofarmaci per il diserbo; dall'altro vengono portate avanti attività di promozione del territorio e del prodotto, attraverso l'elaborazione di materiali divulgativi sulle caratteristiche del vino Asprinio, percorsi didattici per bambini, famiglie e scuole e la valorizzazione delle conoscenze sul prodotto tramite anche percorsi degustativi.
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