- "Le insidie climatiche e fitosanitarie registrate sul territorio della denominazione sono alla base della diminuzione del 5% prevista per la vendemmia rispetto al raccolto dell'anno scorso. Si tratta, in ogni caso, di una vendemmia di stabilità sul fronte del mantenimento dell'equilibrio del mercato e anche sotto il profilo qualitativo. I produttori, infatti, saranno impegnati ad effettuare la cernita delle uve migliori atte a divenire Amarone". Così il presidente del Consorzio vini Valpolicella, Christian Marchesini, ufficializza le stime della vendemmia che quest'anno partirà con circa 15 giorni di ritardo (il 13 settembre) rispetto a quella anticipata del 2022, riportando così il periodo di raccolta nella media degli ultimi 15 anni.
Per il Valpolicella, aggiunge il presidente consortile Marchesini, "si prospetta un'annata all'insegna della freschezza con una gradazione alcolica più bassa rispetto a quelle precedenti. Una tendenza che sicuramente sarà ben recepita dai consumatori sempre più orientati a vini rossi freschi, fruttati e alcolicamente più leggeri".
In particolare l'ufficio tecnico del Consorzio, che rappresenta oltre 2400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende in 19 comuni della provincia di Verona, evidenzia "un'annata particolarmente sfidante per i produttori, caratterizzata da un clima altalenante con notevoli variazioni termiche e da emergenze fitopatologiche prontamente gestite sia in fase di difesa che preventiva per preservare la qualità delle uve e la salute del vigneto. Sul fronte fitosanitario, la peronospora ha fatto la sua comparsa fin dalle prime settimane di maggio, richiedendo interventi costanti e mirati durante tutta la stagione. Anche l'oidio si è manifestato in modo diffuso, rappresentando una sfida di gestione aggiuntive soprattutto per i viticoltori biologici. È stata, infine, osservata una crescente manifestazione del complesso del mal dell'esca, in gran parte attribuibile a fattori climatici, come l'elevata piovosità estiva, seguita da periodi di siccità e danni causati da eventi atmosferici come la grandine".
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