DUESSELDORF - Almeno secondo un produttore di vino pugliese, il Prowein di Duesseldorf è andato bene: "c'è attenzione per aziende ormai storiche come la nostra", ha detto durante la Fiera internazionale del vino nella città tedesca Luigi Rubino.
"Abbiamo rivisto clienti che non ci venivano a trovare da 22 anni", ha notato. Gli acquirenti tedeschi "apprezzano produttori con un approccio orientato alla continuità e stabilità", ha affermato Rubino parlando all'ANSA e segnalando però che la sua azienda cerca di interessare gli importatori anche con "esperimenti" come l'utilizzo di vitigni quali l'Ottavianello e il Bianco d'Alessano.
"La nostra forza è l'autenticità, il recupero dei vitigni autoctoni, gli unici in grado di esprimere la peculiarità di un territorio in un mondo enologico globalizzato", ha affermato il titolare dell'azienda Tenute Rubino che, peraltro, da decenni punta sul Susumaniello in versione metodo classico, rosato e rosso.
"La strategia deve essere comunque sempre orientata al lungo periodo, alle prossime generazioni", ha avvertito Rubino parlando alla Fiera che, a differenza del Vinitaly, è riservata esclusivamente ai professionisti del vino.
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