(di Ida Bini)
Lo sguardo dei visitatori davanti
al 'Giardino delle delizie', capolavoro di Hieronymous Bosch, si
ferma molto più a lungo a contemplare le scene dell'inferno,
dipinte sul pannello di destra. Lo ha rivelato un recente studio
realizzato dal gruppo UMH Biomedical Neuroengineering, in
collaborazione con l'Istituto di Bioingegneria dell'università
Miguel Hernández di Elche, che ha studiato la reazione di 52
visitatori davanti al celebre trittico fiammingo.
Il trittico 'Giardino delle delizie', realizzato da Bosch
attorno al 1480, è conservato nella sala 56A del Museo del Prado
di Madrid: ogni giorno decine e decine di visitatori si fermano
ad ammirare questo capolavoro per più di 4 minuti, precisamente
4 minuti e 8 secondi. Le scene del trittico aperto si analizzano
generalmente in ordine cronologico da sinistra verso destra: nel
primo pannello Dio incontra Adamo ed Eva, in quello centrale c'è
il giardino dei piaceri della vita con una vasta veduta di
figure nude, animali immaginari e frutti di grandi dimensione, e
in quello di destra è rappresentato l'Inferno con scene
particolareggiate. E' proprio in quest'ultimo pannello che si
soffermano più a lungo gli sguardi dei visitatori. Lo studio di
bioingegneria ha applicato tecnologie di ricerca avanzate per
approfondire il comportamento del pubblico nei confronti della
pittura: il mezzo utilizzato nello studio ha permesso di
registrare la posizione dei soggetti nella stanza, di misurare
il tempo in cui ogni persona guarda il pannello e su quale parte
del opera presta maggior attenzione. Oltretutto è anche in grado
di registrare, contemporaneamente all'osservazione, la
dimensione delle pupille di ognuno dei 52 visitatori analizzati,
che fornisce informazioni importanti sulle risposte emotive. I
risultati della ricerca indicano che il tempo medio di
osservazione del pannello 'Inferno' è stato di 33,2 secondi al
metro quadrato, rispetto a 26 per il pannello centrale e 16 per
quello del 'Paradiso'.
Un altro risultato interessante dello studio è stato quello di
ottenere il percorso standard delle persone analizzato con lo
sguardo sul trittico: per farlo sono stati utilizzati occhiali
eye-tracking che, collegati a un computer, registrano
autonomamente la direzione della testa, quella degli occhi e i
loro movimenti rapidi e simultanei mentre osservano, così come
la dimensione di ciascuno dei 3 pannelli, uno diverso
dall'altro. È stato inoltre molto curioso verificare che il
viaggio visivo inizi, nel 46% dei casi, dal pannello di sinistra
dell'opera, proseguendo poi verso quello centrale e terminando a
destra. Lo studio ha stabilito anche una misurazione
iconografica, secondo il tempo di osservazione di elementi più
specifici all'interno dell'opera, come le fontane, alcuni
uccelli o il misterioso autoritratto del pittore, l'unico che
differisce in scala dagli altri personaggi e che continua a
seguire il nostro sguardo mentre lo guardiamo. Ciò ha permesso
di generare una 'mappa termica' che riflette le parti del
dipinto che maggiormente attirano l'attenzione di ciascuno degli
osservatori.
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