Per celebrare il centenario
della nascita di Italo Calvino, il 15 ottobre 1923, il Labirinto
della Masone di Franco Maria Ricci, a Fontanellato, ospita
'Destini incrociati. Italo Calvino e Franco Maria Ricci', mostra
a cura di Pietro Mercogliano e Cesare Dal Pane e allestita da
Maddalena Casalis. L'esposizione, aperta dal 15 ottobre al 7
gennaio nella biblioteca del Labirinto che prende proprio il
nome di Sala Calvino, ripercorre il rapporto lavorativo e
personale che intercorse tra l'editore Franco Maria Ricci e il
grande scrittore Italo Calvino. La mostra riunisce i lavori che
li videro collaborare nel corso degli anni: dalle copertine dei
libri e delle riviste ai dattiloscritti originali delle opere a
firma di Italo Calvino. Accanto a questi, trovano spazio lettere
autografe, video, fotografie e documenti che testimoniano il
profondo legame personale che unì Ricci e Calvino in oltre
vent'anni di amicizia. Tra i documenti in mostra la prima
edizione del 1969 de 'Il castello dei destini incrociati' nel
prezioso volume 'Tarocchi. Il mazzo visconteo di Bergamo e New
York'. Nella nota finale al volume Einaudi, uscito pochi anni
dopo con l'aggiunta della seconda parte, 'La taverna dei destini
incrociati', è lo stesso Calvino a dichiarare che fu proprio
l'editore a convincerlo a procedere. Da quel momento editore e
scrittore hanno continuato a collaborare; Ricci pubblicò altri
testi di Calvino: alcuni comparvero nella rivista FMR, come la
trascrizione di una conferenza tenuta dallo scrittore in
occasione di una mostra su Giorgio De Chirico al Centre Pompidou
di Parigi, o il racconto 'Sapore Sapere', che verrà poi
ripubblicato postumo nella raccolta 'Sotto il sole giaguaro', e
altri trovarono spazio in un volume, il Codex Seraphinianus, che
apre l'esposizione nella sala dedicata del Labirinto della
Masone. Il rapporto non fu solo lavorativo, ma anche personale,
di grande stima e affetto reciproco: gli oltre vent'anni della
loro amicizia sono infatti narrati in mostra da lettere,
manoscritte o dattiloscritte, tutte firmate ed esposte in
originale, come quelle di Calvino a Ricci e a Giovanni Mariotti,
storico collaboratore della casa editrice.
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