Lettera di protesta dal centro
peligno di Corfinio che dice 'no' al cambio del nome della
piazza principale da 'Corfinio' a 'Falcone e Borsellino': a
scrivere al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stato
il comitato civico, nato dopo la ridenominazione della piazza,
il quale ha avviato una petizione popolare, raccogliendo 300
firme.
Per il comitato la piazza "deve ricordare piuttosto il fatto
che in epoca antica Corfinio fu abitata dai Peligni e durante la
guerra sociale del 91-88 a.C. divenne capitale della Lega
italica, venendo ribattezzata Italica". "La cittadinanza non ha
accolto con estremo favore lo 'sfratto' dell'antica
denominazione e il malessere, che pian piano è si è venuto ad
incrementare negli animi dei cittadini ha indotto questo
comitato ad agire per eliminare questa grave disagio sociale"-
scrivono dal comitato che chiede anche le dimissioni del
funzionario della Soprintendenza che "non ha voluto tener conto
del volere popolare espresso con più di 300 firme", esprimendosi
con parere negativo alla richiesta del comitato.
Lo stesso ha fatto la Prefettura, chiamata in causa dal
Comune di Corfinio, che annuncia battaglia. "Ricorreremo al Tar
contro il diniego del Prefetto, che a sua volta si è espresso
sulla petizione popolare, rilasciando il diniego visto il parere
della Soprintendenza. Faremo tutte le nostre battaglie"-
spiegano dall'amministrazione comunale. Intanto la vicenda è
finita nei giorni scorsi sul tavolo del Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, chiamato in causa dal sindaco del
centro peligno, Romeo Contestabile.
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