(di Claudio Salvalaggio)
Vittore Carpaccio sbarca negli
Usa per la sua prima restrospettiva all'estero con una mostra
intitolata "Il maestro narratore del Rinascimento veneziano" e
inaugurata oggi a Washington nella prestigiosa National Gallery
of Art (Nga) dall'
ambasciatrice d'Italia negli Usa Mariangela Zappia.
"L'esposizione di opere di Vittore Carpaccio, che incanta per la
sua rappresentazione unica e dettagliata di una Venezia
multietnica, è il risultato di una formidabile collaborazione
tra una delle più importanti istituzioni culturali degli Stati
Uniti insieme a molti musei, chiese e collezionisti privati
italiani, europei e americani, con il sostegno dell'
Ambasciata d'Italia e dell'Istituto di Cultura a Washington", ha
sottolineato Zappia nella conferenza stampa di presentazione,
presenti la Fondazione Musei Civici e una rappresentanza della
città di Venezia. "La mostra si inserisce nel quadro della
nostra azione a tutto campo per promuovere i maestri della
pittura italiana presso il pubblico americano" ha aggiunto
l'ambasciatrice, menzionando anche la prima mostra in Usa del
pittore impressionista Giuseppe De Nittis alla Phillips
Collection di Washington e quella di Botticelli al Minneapolis
Institute of Art, la piu' estesa mai organizzata negli Stati
Uniti. "La collaborazione con la National Gallery e con altre
prestigiose istituzioni museali americane non finisce qui" ha
garantito, anticipando la mostra "Canova: Sketching in Clay" che
proprio la Nga ospitera' nel giugno 2023 per i 200 anni della
morte dell'artista. Soddisfazione per la partnership con il
museo della capitale americana e' stata espressa anche dalla
presidente della fondazione Musei civici veneziani Mariacristina
Gribaudi, la quale ha annunciato che la mostra si trasferira'
poi a Palazzo Ducale dal 18 marzo al 18 giugno 2023.
E' stata la direttrice della Nga Kaywin Feldman ad
introdurre Carpaccio, artista - ha ammesso - "poco noto negli
Usa, se non per l'omonimo piatto" (Steak Carpaccio), inventato
peraltro dal patron dell'Harry's Bar di Venezia Arrigo Cipriani
nel 1963 e intitolato al pittore perche' il colore della carne
cruda gli ricordava i colori intensi, vividi dei quadri del
maestro, di cui in quel momento si teneva una mostra a palazzo
Ducale. Anche se della sua vita si conosce poco e fu oscurato da
Tintoretto, Tiziano e Bellini, Carpaccio resta comunque uno dei
giganti del Rinascimento veneziano e forse quello che piu' ha
saputo raccontare con dovizia di particolari e realismo la vita
quotidiana della Serenissima tra il XV e il XVI secolo, quando
Venezia era una impero marittimo e un crocevia culturale tra est
e ovest. Un "master storyteller", un pittore di storie, un
sublime narratore che si muove come un grande regista,
componendo scene in un delicato equilibrio tra tensione
spirituale, simbolismo, vita di tutti i giorni.
La grande esposizione, che resterà aperta sino al 12
febbraio, conta circa 45 dipinti e 30 disegni. Tra le opere
scelte, alcune sono state recentemente restaurate per la mostra
(con il contributo di Save Venice), come "Sant'Agostino nello
studio" (1502) e "San Giorgio e il drago" (c. 1504-1507), due
autentici capolavori, ma anche "La Vergine che legge" (1505),
dove è stato riportato alla luce un Gesù bambino precedentemente
nascosto per dissimulare il taglio della tela. Altre opere
verranno esposte per la prima volta al di fuori dell'Italia: tra
queste il ciclo narrativo completo dei sei teleri delle "Storie
della Vergine" (c. 1502-1508) realizzato per la Scuola di Santa
Maria degli Albanesi a Venezia.
La mostra è stata curata da Peter Humfrey, studioso di
pittura veneziana e professore emerito di storia dell'arte
all'Università di St Andrews, in collaborazione con Andrea
Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen
Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla
National Gallery of Art. L'esposizione è accompagnata dalla
pubblicazione del relativo catalogo da parte della National
Gallery of Art e dalla Yale University Press e da una serie di
eventi organizzati per l'occasione, tra cui un ciclo di
conferenze in persona e da remoto sulla vita e le opere di
Carpaccio e un concerto del The Baltimore Consort presso
l'edificio ovest della National Gallery of Art.
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