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Donne della street art in mostra all'Onu

Donne della street art in mostra all'Onu

Con Lady Aiko artiste della bomboletta oltre il tetto di vetro

NEW YORK, 22 ottobre 2024, 17:06

Redazione ANSA

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(di Alessandra Baldini) Le donne della street art sfondano il soffitto di vetro all'Onu di New York: una grande mostra nell'atrio dei visitatori presenta fino al 29 novembre una serie di opere - alcune nuovissime e create per l'occasione - di artiste famose come la giapponese Lady Aiko, prima donna a dipingere sul Muro della Bowery, o come Kelsey Montague, amata da Taylor Swift e che ha studiato arte a Firenze, o giovani come Danielle Mastrion che per sei anni ha collaborato con Spike Lee a Brooklyn. Tra le artiste coinvolte nell'iniziativa al Palazzo di Vetro ci sono veterane della bomboletta come Swoon (Caledonia Curry, una delle prime ad essere riconosciuta internazionalmente) e Lady Pink, che cominciò a 17 anni frequentando il gruppo di Andy Warhol, Keith Haring e Jean Michel Basquiat. Selezionate da Alessandra Mattanza, artista multimediale e autrice di bestseller, e dell'architetto Augusto Ferretti, sono anche le italiane Lediesis, le cui Superdonne sono spuntate sui muri di Firenze l'8 marzo 2019, e la danese Jacoba Niepoort, le cui figure nude dal volto celato si abbracciano sulle facciate per nascondere solitudine e alienazione.
    Mattanza, che partecipa con un'opera di robot art dedicata all'iraniana Masha Amini, ha cominciato a studiare le graffitiste per il libro Street Art is Female, uscito in Italia con White Star/National Geographic Italia e che nell'edizione Usa ha vinto a dicembre 2023 il primo premio per la non fiction ai National Journalism Awards a Los Angeles. Aiko, arrivata a New York da Tokyo a metà anni Novanta con il dizionario inglese in valigia, ha cominciato come assistente di Takashi Murakami a Brooklyn: "Anche lui - spiega all'ANSA - era giovane e alla sua prima mostra. Ma ad essere onesta, non mi sembrava una svolta.
    Continuavo a assistere un maschio giapponese perche' riuscisse nel 'suo lavoro". Presto Aiko senti' che doveva andare avanti da sola e comincio' a usare come tele i muri del Lower East Side e di Hell's Kitchen. Tornata a New York dopo una fase in Europa, fondò con Patrick McNeil e Patrick Miller il trio Faile (anagramma per A Life) da cui uscì nel 2006 per lavorare con Banksy sul documentario del 2010 Exit Through the Gift Shop. Con uno stile che mescola estetica giapponese e cultura pop occidentale, nel 2012 Lady Aiko fu scelta per dipingere il Muro della Bowery, prima donna sul piu' ambito luogo della street art a Manhattan. In mostra Aiko ha portato un trittico realizzato con la tecnica dello stencil in cui al motivo del teschio e tibie e' affiancato quello del coniglietto.
    La mostra, col patrocinio della Rappresentanza Permanente italiana all'Onu, presenta due opere di artisti maschi: Fin Dac e Tvboy, l'italiano Salvatore Benintende, considerato uno degli inventori del neopop. Tra le artiste, l'ucraina-americana Maya Hayuk, che amplifica su larga scala il lavoro senza firma di chi intreccia tessuti o ricami: e' stata la terza donna dopo Aiko e Swoon a dipingere sul Wall della Bowery. Maya rifiuta l'etichetta di 'artista donna' e ha accettato di partecipare solo perche' la mostra e' al Palazzo di Vetro. "La cosa eccitante della street art - spiega - e' la sua natura attivista e anonima. Come 25 anni fa a San Francisco, dove era l'opera ad avere il sopravvento, non l'identità della persona".
   

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