Il Parco archeologico di Sibari,
recentemente dotato di autonomia speciale, apre al pubblico le
porte di uno spazio multimediale stabile e di una mostra
temporanea, che integra e dialoga col nuovo allestimento,
anch'esso temporaneo, del Museo nazionale archeologico della
Sibaritide. Domani, nelle sale del museo, viene inaugurata
l'esposizione "Invocazioni" dell'artista Giorgia Catapano che
resterà aperta fino all'8 marzo. "In qualche modo mi piace
pensare di avere invocato il tempo più fiorente della città e
della bellezza perché ci aiutasse a indirizzarci nel caos
contemporaneo, creando una sorta di dialogo tra tempi storici",
spiega l'artista. "Attraverso la riproduzione di reperti
archeologici su pagine di quotidiani nazionali e internazionali
- è scritto in una nota - Catapano ricolloca forme dell'arte
antica nella contemporaneità. Tra i soggetti scelti compaiono
anche reperti della collezione del Museo sibarita. Da qui
l'interesse del Parco nel promuovere la mostra, rendendola
un'opportunità per valorizzare le proprie collezioni e
un'occasione per interpretare l'archeologia attraverso la lente
dell'arte contemporanea. Nella convinzione che un museo non
debba solo custodire dei reperti ma anche andare incontro
all'anima delle comunità del territorio".
Dall'8 dicembre sono aperte al pubblico anche le sale
multimediali nel "Modulo ippodameo", costruito nel 2016 con un
finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale. Le sale
offrono un percorso multimediale, progettato con la direzione
scientifica del direttore del Parco Filippo Demma e la
collaborazione di grandi archeologi. I visitatori potranno
assistere a videoinstallazioni su Sibari e Turi (colonia greca
fondata dopo la distruzione della prima), vestire i panni di un
archeologo attraverso esperienze di gaming, ripercorrere la
storia del territorio della Sibaritide grazie a animazioni
impreziosite dalla voce dell'attore Giuseppe Cederna e
manipolare virtualmente reperti del Museo in 3D, tra cui il
celebre Toro cozzante.
L'interazione fra elementi, persone, territorio, presente e
passato, ha ispirato anche la nuova identità visiva del Parco, a
cominciare dal logo, risultato della stilizzazione del moto
ondoso.
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