Si è aperta 'Think Big' la nuova
mostra di Enrico Caria, regista, sceneggiatore e autore
satirico, una fusione di pittura e video a cura di Alessandra
Pacelli, nello spazio '480 Site Specific' - casa Piciocchi
Pascale, (fino al 10 giugno, in via Tasso) con ventisei opere su
carta, ognuna delle quali accompagnata da uno storytelling
letterario.
L'artista mescola elementi del cinema, del fumetto e
dell'arte espressionista, creando un linguaggio politico. "...E
qui entra in gioco Napoli, bella e bastarda - scrive Pacelli -
triturata nei suoi stessi cliché da farwest del terzo millennio:
violenza e folklore, traffico e rovine, vite disgraziate e
l'eroe di turno da aggiungere alle figure del presepe. La città
è protagonista ma come luogo irriconoscibile, governato da
pratiche illogiche impossibili da scardinare. L'artista
interviene sul senso di spiazzamento, se ne appropria, lo
decodifica, manipola le cose con l'immaginazione e trasforma
questa città non in un suo doppio ma in una contro-realtà fatta
di segni, rumori e strani giochi di feste e forche".
Il percorso si conclude all'esterno, sulle tracce dell'ultimo
lavoro. Nel giardino una piccola arena proietta a loop il
'filminuto', che dà il titolo alla mostra: un'opera audiovisiva
della durata di 60 secondi, in cui lo scatto futurista che lega
disegni e racconti, rilancia verso un futuro ancora più remoto,
ovvero il ritorno all'età della pietra. "In Think Big - spiega
Caria - mi aggrappo a tutto quello che ha avuto senso per me che
son bifolco. Frullo tutto io, rubo, sniffo mastico e risputo nel
piatto dove ho mangiato".
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