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Sul filo della memoria alla scoperta del Marmo Rosso di Vitulano

Sul filo della memoria alla scoperta del Marmo Rosso di Vitulano

Nel centro sannita l'undicesimo Simposio con lo scultore Iovanna

NAPOLI, 03 agosto 2024, 18:33

Angelo Cerulo

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È sul filo della custodia della memoria che si conclude domani sera l'XI edizione del Simposio di scultura del marmo di Vitulano (Benevento). Protagonista quest'anno il 2, 3 e 4 agosto della manifestazione voluta dal Comune sannita per valorizzare il Marmo Rosso locale (per volontà di Luigi Vanvitelli adorna anche lo scalone della Reggia di Caserta), è l'artista irpino Egidio Iovanna di Fontanarosa. L'opera (realizzata da Iovanna all'aperto in Piazza Santissima Trinità) - sarà collocata, come altre realizzate in passato, in una delle vie del paese ed è composta - come spiega lo scultore che si è avvalso della collaborazione del figlio Dante e di un altro giovane artista, Francesco Iemmolo - da pietra 'Verde Irpinia' di Melito Irpino e da Marmo Rosso di Vitulano.

Rappresenta tre figure, 'guardiani delle coscienze' che sono anche 'custodi della memoria'. "Ho vissuto artisticamente tre fasi legate sempre al concetto di inizio della vita nella fase di purezza - spiega Iovanna - la prima fase, quella degli 'Spermatozoi' cominciata in concomitanza con la nascita di mio figlio, poi quella dei 'Germogli' legata allo stato primordiale che appartiene alla natura e, infine, quella dei 'Guardiani della coscienza' senza un'identità definita". Quest'ultima fase ha già visto opere di Iovanna (formatosi all'Accademia di Belle Arti di Carrara) collocate in località come rottaminarda e Sorrento. Egidio Iovanna ha una cava dalla quale estrae pietra Verde Irpina e Breccia Irpina. 

"Si tratta di 'messaggi di pietra' che intendiamo proporre - dice il sindaco Raffaele Scarinzi - e ogni volta vogliamo dare un senso alla manifestazione; quest'anno l'opera si sarebbe dovuta chiamare 'Guardiani delle coscienze' ma, dopo la recente scomparsa del vicesindaco Daniela De Maria, abbiamo ritenuto denominarla 'Custodi della memoria' perché un paese senza memoria è un paese senza futuro". "Con questa opera - aggiunge Scarinzi - vogliamo conservare in vita Daniela per darci uno stimolo a continuare tutte le iniziative che con lei avevamo intrapreso per lo sviluppo turistico del territorio". Il sindaco sottolinea di non puntare "ad uno sfruttamento massivo" del prodotto ma di mirare ad uno "sviluppo di nicchia per chi è disposto a pagare bene il Marmo Rosso anche sotto forma di opere d'arte. E ciò in una logica di valorizzazione del territorio in chiave di turismo sostenibile e di tutela dell'ambiente con la cultura in primo piano". Il 'matrimonio' fra i due tipi di pietra sarà celebrato domani sera anche con la partecipazione di rappresentanti dell'Amministrazione comunale di Fontanarosa al termine del Simposio che, ricorda il sindaco Scarinzi, "ha arricchito le diverse manifestazioni promosse d'intesa con la Pro Loco Camposauro".

Direttore artistico della kermesse è lo scultore locale Mariano Goglia che cura anche la mostra permanente di sculture accanto alla Chiesa della Santissima Trinità. "Il Simposio - dice Goglia - ha contribuito notevolmente a rilanciare questo lapideo eccellente per bellezza e varietà di utilizzazione. Al momento a Vitulano e anche in altri centri, vi sono tante sculture, realizzate da vari artisti, visibili in percorsi d'arte, nelle piazze, nelle rotonde stradali e nei parchi pubblici. Inoltre, con l'intensificarsi dei pellegrini del cammino francigeno che attraversano il centro del paese provenendo da Solopaca, è stato commissionato un gruppo scultoreo dedicato a loro".

Goglia - promotore e restauratore, con volontari e sostenitori, anche di un'antica tela e della Chiesa che la contiene (Madonna degli Angeli) nel centro sannita - mette in evidenza come "da contatti avuti con operatori e guide turistiche del Sannio siano state proposte visite alle esposizioni di sculture con escursioni alla cava 'Uria' e con un breve laboratorio dimostrativo di sbozzatura e lavorazione del marmo rosso, anche con visite guidate alle chiese rupestri della zona".
   

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