"A Capodimonte è anche tempo di grandi restauri: ultimato quello della Madonna con Bambino e San Pietro Martire (1503), prima opera nota di Lorenzo Lotto, dal prossimo dicembre due sale del museo si trasformeranno in un 'laboratorio trasparente' per accogliere venti grandi tavole dell'antica Collezione Borbonica e una della Collezione Farnese, bisognose di significativi interventi. La cura del patrimonio di Capodimonte e di Napoli è la nostra priorità: i restauri si concluderanno in circa due anni. Il lavoro nel 'cantiere' sarà visibile": lo annuncia il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt.
Gli interventi, con la supervisione dell'Ufficio del restauro e manutenzione del patrimonio storico artistico, sono in programma sulle tavole trecentesche di Giovanni da Taranto, Niccolò di Tommaso e quelle del XV sec. di Cristoforo Scacco e Matteo di Giovanni. Tra le molte opere del Cinquecento si contano dipinti di Andrea da Salerno, Pedro Machuca, Marco Cardisco, Paolo degli Agostini, Stefano Giordano, Leonardo da Pistoia, Giovanni Antonio Bazzi il Sodoma, Aert Mijetens, Giovanni Balducci, alle quali si aggiunge un dipinto del Pordenone dalla Collezione Farnese. Si tratta di capolavori che raccontano oltre due secoli della storia di Napoli, delle sue dinastie e delle sue Chiese, attraverso i più celebri maestri del tempo.
Nelle sale di Capodimonte, al momento i visitatori possono già riconoscere i dipinti da 'curare' anche per le velinature apposte dai restauratori, dall'aspetto caratteristico di 'cerottini', che hanno fin ora assicurato gli strati pittorici sollevati.
Le tavole da restaurare saranno spostate nelle sale 102 e 104 del secondo piano in gruppi di cinque per volta e poi ad interventi conclusi torneranno in esposizione: L'attività nelle sale 'laboratorio', illustrata da pannelli esplicativi, sarà quindi visibile ai visitatori dall'esterno. Il restauro di Lotto (Venezia 1480- Loreto 1557) è stato realizzato grazie al sostegno della Staatsgalerie di Stoccarda. "Uno splendido lavoro eseguito con grande competenza a Capodimonte nei laboratori del Palazzotto Borbonico - sottolinea il direttore Schmidt -. Con il restauro è riemersa una ricchezza di toni cromatici che rimanda alla grande stagione rinascimentale della pittura veneta, con uno strepitoso paesaggio visto a volo d'uccello. Quando dipinse la Sacra Conversazione, Lotto era appena ventitreenne, e si era trasferito a Treviso da Venezia. Il committente era il Vescovo Bernardo de' Rossi, di cui vediamo il ritratto, sempre del Lotto, nella Sala dei Capolavori di Capodimonte appena inaugurata".
Dietro alla Vergine con il Bambino in braccio, un panno verde dal risvolto rosso svela il paesaggio montano con rocche e viandanti. La Madonna pone la mano sul capo di San Giovannino benedicente. Sotto al Santo bambino, si riconoscono le tracce di un profilo maschile: forse quello del committente. L'opera della Collezione Farnese sarà esposta nella mostra 'Carpaccio, Bellini e il primo Rinascimento a Venezia '(15 novembre/ 2 marzo) alla Staatsgalerie di Stoccarda.
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