Opere realizzate con materiali
semplici come scatole di cartone, sacchetti, aste metalliche o
di legno, che, azionate da motori elettrici, appaiono come
organismi viventi per la dinamica dei movimenti e per i suoni
che producono. Sono le installazioni visive e sonore create da
Zimoun, visionario artista svizzero, e proposte nella mostra
personale che s'inaugura ufficiamente oggi negli spazi della
Villa Manin di Passariano (Udine).
Curata da Guido Comis, direttore di Villa Manin, e realizzata
dall'Erpac, Ente regionale per il patrimonio culturale che
gestisce la storica ex residenza dei Dogi di Venezia,
l'esposizione sarà aperta al pubblico da domani al 17 marzo
2024. Sostenuta dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro
Helvetia, la mostra si è avvalsa per l'allestimento anche del
contributo degli studenti dell'istituto Isia Roma Design, sede
di Pordenone
"La situazione della Villa è davvero unica - ha commentato
Zimoun - e diversi aspetti vi confluiranno. Le mie opere
contengono molti contrasti, come semplicità e complessità,
individualità e massa, precisione e caos, artificiale e
organico. Questi contrasti danno origine anche a varie
giustapposizioni, influenzate dal luogo e da noi stessi".
Le installazioni ospitate nelle sale di Villa Manin danno vita
a un dialogo per affinità o per contrasto con l'architettura
dell'antica dimora, con gli stucchi e con gli affreschi alle
pareti. "L'opera di Zimoun - ha spiegato il curatore Comis - è
dunque anche un'opportunità di riscoperta degli spazi della
villa, un modo nuovo per visitarla e per avvicinarsi alla natura
che la circonda".
Fra le più recenti mostre personali di Zimoun, quelle
allestite al Museum Haus Konstruktiv di Zurigo (2021), alla
Collection Lambert, Avignone (2020) al Museo de arte
contemporáneo di Santiago del Cile (2019), alla NYUAD Arts
Gallery di Abu Dhabi (2019).
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