Magma, come una delle prime rassegne
al femminile curata da Romana Loda nel '77. Come la materia viva
che brucia sotto la terra. O, in sillabe, MA - MA che rimanda
alla donna come mamma con la G nel mezzo che ricorda il corpo
femminile. Dopo il debutto alla National Gallery of art di
Vilnius arriva a Roma, all'Istituto Centrale per la grafica fino
al 2/4, Magma Il corpo e la parola nell'arte delle donne tra
Italia e Lituania dal 1965 ad oggi, mostra curata da Benedetta
Carpi de Resmini e Laima Kreivyt, che racconta l'arte femminista
in due paesi e momenti distanti, eppure fortemente convergenti.
Più di 60 opere, che mettono insieme artiste come Mirella
Bentivoglio, Tomaso Binga (anche con la storica Carta da
parado), Suzanne Santoro e Kristina Inciuraite, Paulina Pukite,
Egle Rakauskaite. Fino ai lavori di Chiara Fumai, Giosetta
Fioroni, Nicole Gravier, Maria Lai, Ketty La Rocca, Lucia
Marcucci. ''Una mostra - dice Carpi de Resmini - che dimostra
come il femminismo non è 'passato', ma qui ora, adesso''
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