Alza e abbassa le sue grandi tele,
monitor di un mondo in rete che ogni giorno cambia aspetto,
Miltos Manetas, artista greco ma trapiantato nella Sabina
laziale, classe 1964, fondatore dei movimenti Newpressionism e
Neen, dal 16 marzo protagonista a Roma del focus che il Maxxi
dedica ai suoi Internet Paintings. Tra mega selfie, il tributo
alla Moda o le strade del Google Street View, la mostra,
dedicata al poeta John Perry Barlow e "attivata" (come dice
l'artista) fino al 20 maggio, è destinata a mutare e divenire,
con le tele vere e proprie piattaforme su cui opereranno
Manetas, i suoi collaboratori e i volontari che risponderanno
alla sua open call. "Ci sarà anche Varoufakis - assicura lui -
Non sappiamo in che forma, se di persona o in videochiamata, ma
verrà. E sarà interessante comunque".
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