Ampliare l'area archeologica del Foro di Cesare, recuperando altri resti del Tempio di Venere Genitrice per ricostruirlo in futuro. Con questo obiettivo principale sono iniziate oggi le operazioni di scavo archeologico sul lato orientale del Foro di Cesare. Si prevede di concludere le indagini del primo lotto (quello finalizzato a rinvenire i reperti del portico orientale della piazza) già ad agosto di quest'anno. Sul posto per l'occasione anche la sindaca Virginia Raggi.
I lavori sono condotti dalla Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con l'Accademia di Danimarca, che ha donato 1.500.000 euro grazie alla Fondazione Carlsberg di Copenaghen e alla Aarhus University Research Foundation. Come la prima fase delle indagini, presentate il 26 ottobre 2017 in occasione della visita a Roma di Sua Maestà la Regina di Danimarca Margrethe II, anche questa seconda fase rientra negli accordi stipulati in quello stesso anno. "Roma ci riserva continue sorprese: l'avvio degli scavi del Foro di Cesare ci consente di riportare alla luce diverse fasi di vita di questo antico settore urbano che presenta una stratificazione molto ricca, come emerso dalle indagini condotte dalla Sovrintendenza negli ultimi decenni.
Ringrazio Sua Maestà la Regina di Danimarca Margrethe II e l'Accademia di Danimarca per questo importante atto di mecenatismo. Con il sostegno di tutti, continuiamo a scoprire la nostra storia", dice Raggi.
Le operazioni di scavo sono state precedute da un programma di ricerche finalizzato alla conoscenza delle varie fasi di vita del complesso monumentale, attraverso indagini d'archivio, unitamente alla catalogazione e allo studio dei reperti, in particolare ceramici, rinvenuti negli scavi del 1998-2000.
Nell'inverno del 2019 è stata effettuata una pulizia preliminare dell'area, grazie alla quale sono stati messi in luce resti di strutture murarie pertinenti ai piani terra degli edifici moderni (XVI-XX secolo) demoliti negli anni Trenta del secolo scorso per l'apertura di via dei Fori Imperiali. "La ripresa degli scavi al Foro di Cesare è una nuova tappa del percorso di conoscenza e di valorizzazione di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, dal 2019 aperta al pubblico in modo stabile. Grazie all'Accademia di Danimarca per questo importante contributo economico e scientifico", spiega la sovrintendente capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli.
Soddisfatte anche la direttrice dell'Accademia di Danimaca a Roma, Charlotte Bundgaard, e il direttore scientifico del progetto per conto della stessa accademia Jan Kindberg Jacobsen: "Siamo molto lieti dell'avvio dei lavori. Contribuiremo alla ricerca con grande entusiasmo". Secondo la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo "lo scavo del Foro di Cesare costituisce una nuova importante occasione di ampliamento della conoscenza dell'area forense nella sua integrità".
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