Colori decisi, corpi senza volto per fare in modo che sia la loro traccia emotiva a dare forza alle scene di quotidianità raccontate nelle tele di grandi dimensioni dove l'oro diventa motivo ricorrente. La pittura contemporanea di Ferrari Sheppard, artista americano quarantenne, entra nelle sale affrescate del Casino dei Principi di Villa Torlonia, a Roma, per la sua prima mostra in Italia. 'Crucible' (Crogiolo), curata da Ludovico Pratesi, presenta fino al 7 gennaio 18 opere - dieci delle quali pensate per questa occasione - in cui squarci di vita domestica si alternano a citazioni di eventi storici, come la gara di atletica delle Olimpiadi del 1938 a Berlino vinta da Jessie Owens o alle sinuose figure femminili in costume da bagno.
I protagonisti delle tele di Sheppard sono le persone di colore tra il jazz suonato nei night club o ballato in casa al suono di un giradischi e i ricordi della sua infanzia difficile a Chicago. "Sono cresciuto nei quartieri popolari - spiega - mio fratello spacciava e quasi ogni giorno venivamo minacciati con armi da fuoco. Erano tempi bui e per sopravvivere ho dovuto costruirmi una corazza attraverso l'arte". Ferrari Sheppard, che oggi vive e lavora a Los Angeles, ha trovato le prime ispirazioni in due grandi "ribelli del passato che si spingevano oltre i confini della creatività", Michelangelo e, in particolare, Caravaggio - che il pittore ha avuto modo di vedere ora da vicino nella Chiesa di Santa Maria del Popolo - prima di avvicinarsi a Cy Twombly, Jacob Lawrence e Joan Mitchell. "Questa mia prima volta in Italia è un'emozione - dice -. Roma mi ha tolto il respiro. Vedere le Mura Aureliane... attraversare la città mi è sembrato quasi un pellegrinaggio". La mostra romana è la sua prima personale mai fatta in un museo. "È un inizio molto romantico - osserva - non avrei potuto desiderare una partenza migliore. La scelta di Villa Torlonia è legata alla collezione degli artisti della Scuola Romana a cavallo delle due guerre e alla musica jazz, intesa in America come forma di propaganda e di opposizione al fascismo".
Sheppard ha detto di considerare i suoi dipinti "come immagini senza tempo, profondamente emozionali, come profumi". Il suo è un gesto di getto, tra astrazione e figurazione. "Non disegno mai - spiega - ma includo il disegno dentro il quadro, Non c'è un bozzetto, disegno e pittura procedono insieme. Non voglio perdere le emozioni. L'oro viene utilizzato come colore ma utilizzo anche la foglia d'oro, non perché sia prezioso, ma per la sua qualità cromatica di riflettere la luce". L'artista confessa che il soggetto dei suoi quadri dipende da ciò che accade nella sua vita, ma aggiunge che ad affascinarlo è la natura fantasiosa e mutevole delle cose. Ma se il disegno e l'anatomia umana sono già stati appresi e perfezionati - osserva - "l'astrazione è un processo continuo. Con l'astrazione non c'è un obiettivo finale o una conclusione definitiva".
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