Due opere al neon inedite
dell'artista Alice Guareschi inaugurano Voci, il nuovo format
espositivo curato da Iacopo Ceni di Spazio Treccani Arte a
Palazzo Mattei di Paganica, a Roma. Oltre a queste due opere
l'artista ha concepito per le pareti della sala un intervento
site specific interamente incentrato sul linguaggio nella sua
declinazione visiva. Ogni artista selezionato è invitato a
scegliere una parola dal vocabolario della lingua italiana e a
ideare, a partire dalla sua definizione, un progetto artistico
concepito appositamente per Spazio Treccani Arte, il ramo
dell'Istituto della Enciclopedia Italiana dedicato all'arte
contemporanea.
Il viaggio immersivo attraverso la parola, dove il testo si
trasforma in immagine, inizia dunque con Alice Guareschi che ha
scelto il vocabolo 'giorno': le sue opere in mostra fino al 14
giugno raccontano della relazione tra spazio e tempo, esperienza
e memoria. La prima riporta una parola inglese d'uso
colloquiale, 'hereish', che significa 'più o meno qui'; la
seconda il palindromo 'yetnotyet' (ancora non ancora), dove il
tempo entra in un movimento spiralico capace di tenere insieme
il passato e il futuro nel presente.
Oltre alle due opere al neon, l'artista ha realizzato opere
con una serie di scritte che invitano il pubblico a riflettere
sul tempo richiesto da ogni nostra singola azione, sia essa
conscia o inconscia, diurna o notturna, privata o pubblica. Con
il suo lavoro, Guareschi riporta la nostra attenzione sulla
relatività del tempo - inteso come grandezza non lineare ma
labirintica, intreccio di momenti che si concentrano o si
dilatano in base alla percezione soggettiva - e allude
all'eterno dualismo tra il ciclo secolare della natura e la
dimensione fragile e transitoria della vita umana.
Nelle altre sale restano visibili le opere realizzate nei
primi cinque anni di vita di Treccani Arte.
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