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San Francesco, viaggio tra Cimabue e Perugino per Giubileo

San Francesco, viaggio tra Cimabue e Perugino per Giubileo

Promossa dal Senato, fino al 2 marzo esposta Carthula autografa

ROMA, 10 dicembre 2024, 18:49

di Daniela Giammusso

ANSACheck
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La preziosissima Chartula, la pergamena tra le più importanti reliquie di san Francesco, databile al 1224 e scritta di suo pugno dopo l'impressione delle stimmate. E poi l'effigie del Santo patrono d'Italia dipinta da Cimabue negli anni in cui il Maestro era impegnato ad affrescare la Basilica di Assisi (1226), impressa proprio sulla tavola che, secondo tradizione, servì da copertura della prima umilissima cassa di legno per il corpo di Francesco dopo la morte. È con questi due capolavori e prestiti unici che si apre San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature, la mostra promossa dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero della Cultura, Musei Nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei nazionali Umbria, che dall'11 dicembre al 2 marzo porta in via del tutto eccezionale nella sala capitolare di Palazzo della Minerva dieci opere di grandi Maestri dal Duecento al Cinquecento per celebrare insieme la chiusura dell'ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco e l'inizio dell'Anno Giubilare, in concomitanza con gli 800 anni del Cantico delle Creature.

"E' un'occasione importante - commenta il presidente del Senato Ignazio La Russa - in cui le istituzioni si pregiano di concorrere a celebrare il Giubileo con la possibilità di consentire di stare un attimo vicini alle opere di Cimabue e del Perugino". Ma anche perché "Francesco con il suo peregrinare per i sentieri dell'Italia, portando la voce della carità con la sua fede e il suo amore per i poveri, ha anticipato di secoli i viaggi dei pellegrini che sono sempre accorsi a Roma per il Giubileo", appuntamento "caposaldo della crescita dell'umanità". Prima collaborazione tra il Senato della Repubblica e la Galleria Nazionale dell'Umbria, la mostra, aggiunge il sottosegretario Gianmarco Mazzi, è "un viaggio nella storia dell'arte attraverso le opere dei più importanti Maestri medioevali e rinascimentali" e rientra "nell'obbiettivo del Governo di valorizzare al massimo l'immenso patrimonio artistico italiano".

Curata dal direttore dei Musei Nazionali di Perugia, Costantino D'Orazio, e dalla responsabile del Dipartimento di Arte medioevale e della prima età moderna, Veruska Picchiarelli, parte dai due eccezionali prestiti, frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale dell'Umbria con la Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi e la Provincia Serafica di San Francesco dell'Umbria. La carthula, generalmente conservata nella Cappella di San Nicola, nella chiesa inferiore della Basilica di Assisi accanto al saio del Santo, riporta la sua ispirata benedizione al compagno e amico frate Leone e, sul recto, la lirica, Lodi di Dio altissimo, con ben leggibile il "Tau" con il quale si firmava.

Dal Museo della Porziuncola arriva invece il San Francesco d'Assisi di Cimabue che apre idealmente un viaggio nell'iconografia del santo, tra capolavori come lo Sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria e i santi Bartolomeo, Francesco d'Assisi e Lucia di Benozzo Gozzoli; il Gonfalone della Giustizia e la Pala dei cinque Santi del Perugino. E ancora il Tabernacolo a sportelli, Stimmate di san Francesco tra san Francesco d'Assisi e santa Chiara di Nicolò del Priore o San Francesco d'Assisi in gloria schiaccia l'Orgoglio, la Lussuria e l'Avarizia di Taddeo di Bartolo. "La mostra - conclude Monsignor Rino Fisichella - anticipa di pochi giorni l'apertura della Porta Santa che darà l'inizio ufficiale al Giubileo. E il Giubileo è cultura, perché è un evento spirituale. Mi auguro che la mostra abbia successo di pubblico, non solo per il luogo ma per ammirare la bellezza e le meraviglie che qui sono collocate".

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